Castello di Guarene d’Alba (Cn): lo splendido scenario di quiete della campagna circostante, coi suoi vigneti e le sue attività contadine, regala suggestioni intriganti fortissime. Davanti agli occhi sembra dipanarsi la storia del Piemonte, dal Monte Rosa alle Alpi Marittime, dai racconti dei padri alle prime fotografie, dalle lettere antiche ai preziosi di famiglia… ai quadri dei secoli che furono…
Ed allora impossibile trovare luogo più adatto del castello per una mostra particolarmente nobile e legata al territorio ed alla storia: ‘Ritratti di sovrani e di principi nelle antiche dimore piemontesi’. Per la prima volta vengono esposti 40 ritratti, conservati in dimore private piemontesi, di sovrani e principi, italiani ed europei.
La Contessa Anna Provana di Collegno, attuale proprietaria del sontuoso castello di Guarene, ha ideato la mostra: la rassegna è anche un doveroso riconoscimento al Piemonte, nonché uno sprone a scoprirsi e raccontare quanto ha fatto e ha dato, sotto la guida di Casa Savoia, all’Italia.
La raccolta evidenzia i legami intrecciati in tutta Europa dal piccolo Stato sabaudo che ha condizionato l’attuale storia della nostra Repubblica e interferito, a volte in modo profondo, anche in quella europea. Ecco perché è nato il titolo “l’Europa in Piemonte”. Come dire che il Piemonte era l’unico stato partecipante all’intellighenzia europea dei secoli scorsi con l’obiettivo di tessere la gran tela su cui sviluppare la creazione del nuovo Stato. Questo prestigioso merito fu pure garantito dalla scaltrezza dell’efficientissimo apparato diplomatico, proveniente dall’aristocrazia piemontese, sulla cui qualità concordavano molti osservatori stranieri, compreso, malgrado la sua nota ostilità, Luigi XIV che ripeteva “non si può mai considerare come piccolo quel principe che avrà ambasciatori come quelli del re di Sardegna”.
I 40 quadri esposti nelle splendide sale barocche non vanno certamente analizzati nella ricerca della qualità del dipinto; ciò nonostante, tra i diversi ‘pittori ignoti’ devono essere segnalati alcuni artisti che rappresentano bene la ritrattistica piemontese dal XVII al XIX secolo, attivi anche a livello europeo e specializzatisi nella produzione di originali ma pure di copie, secondo il desiderio e le necessità del committente.
Tra i più interessanti pittori presenti in mostra vi sono: M. Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina (Torino, 1692-1761) tra i maggiori dell’epoca alla corte dei Savoia, unitamente a Batoni (1708-1787, Roma) i cui ritratti sono conservati nei Musei di tutta Europa. Impossibile non citare poi Domenico Duprà (Torino, 1689-1770) che col fratello Giuseppe fu nominato “…nostro pittore di ritratti” da Carlo Emanuele III.
Altri artisti di fama furono Gio Panealbo di Torino, allievo del Beaumont e del Batoni, attivo nella seconda metà del ‘700, nominato “nostro pittore di ritratti con l’annuo stipendio dì L.300” da Vittorio Amedeo III, Michele Gordigiani (Firenze, 1835-1909), che ritrasse tutti i membri della Famiglia reale ed ebbe grande risonanza anche oltre confine.
Al di là, della lettura strettamente iconografica che esige la ricerca della qualità e della raffinatezza del tratto, soprattutto nel particolare, esiste un chiaro rapporto socio-culturale, un messaggio di autorità e di potere trasmesso ai sudditi o addirittura ad altri potenti a ricordo di legami affettuosi e di amicizia, ma anche segnale di reciproco rispetto. Il personaggio viene, infatti, comunemente raffigurato con un viso grave e severo o con un sorriso beffardo di chi è certo della propria autorità e in una posa semplice e salda che deve ricordare soprattutto chi comanda o comanderà. A questo proposito, osservate con attenzione il ritratto di Luigi XIV di P. Mignard, che sembra compendiare, in ben meno di un metro quadrato, tutte le leggende del mitico Re Sole.
In occasione della mostra inoltre è possibile visitare tre sale del castello finora mai aperte al pubblico.
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