Vocale vocale è la prima personale in Italia dopo molti anni dell’artista americano Terry Fox da E/static ha creato un allestimento site-specific denso di riferimenti teorici, aprendo un universo percettivo legato al concetto di sinestesia: figura retorica che deriva dal greco synàisthesis, letteralmente percezione combinata, la quale permette di associare sensazioni e oggetti appartenenti a campi sensoriali diversi.
Ciò appare chiaro nell’installazione Alchemy of the verb dove attraverso cinque lembi di stoffa attaccati ai lucernari della galleria Fox crea una serie di associazioni sensoriali legate all’olfatto e al colore, come il nero associato alla lettera A e all’odore di chiodi di garofano, o il blu alla lettera O e al profumo di lavanda. Lavoro ispirato ai versi di un famoso testo di Rimbaud, Voyelles, che attraverso pochi elementi, crea un circuito di connessioni, dal percorso circolare, composto da riflessioni e indagini che vanno dal simbolismo legato al colore, fino all’analisi delle strutture verbali e in particolare delle vocali, in relazione al suono. All’inaugurazione l’artista ha eseguito una performance che prevedeva la sonorizzazione di una frase tratta da una poesia di Rimbaud, ricomposta sul pavimento che associava una vibrazione diversa per
Terry è conosciuto per le storiche performance realizzate negli anni ’70 e le collaborazioni con Oppenheim e Joseph Beuys, come la memorabile Isolation Unit del 1970, nelle quali l’artista metteva se stesso al centro dell’opera. L’elemento di contatto con il visitatore, sia nel momento performativo sia nella traccia lasciata dal suo lavoro, si realizza attivando nel visitatore un processo di apprendimento capace di generare stimoli che coinvolgano i sensi nella loro totalità, e nella volontà dell’artista di voler imparare qualcosa di nuovo e non solo mostrare qualcosa.
La mostra è un tessuto sinergico, sono labili i confini tra gli interventi, e sconfinando l’uno dentro l’altro si aprono verso una attraente e silenziosa dimensione spirituale. Terry Fox rappresenta un sempre più raro esempio di artista riceratore, capace di far evolvere il proprio lavoro aldilà delle mode del momento.
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