Il titolo dice già tutto: tre grandi nomi della pittura europea rinascimentale. Leonardo che con il suo genio e la sua ecletticità caratterizzò l’arte italiana tra quattrocento e cinquecento. Van Eyck, il pittore fiammingo che con lo studio analitico della natura e degli oggetti e l’uso sapiente della luce rese monumentale ogni scena dipinta. Antonello da Messina, l’artista che fece sue le scuole pittoriche italiana e fiamminga e riuscì ad unire la perfezione formale dei primi con la ricercatezza dei particolari dei secondi.
La mostra è un susseguirsi di capolavori rinascimentali europei, conservati dalla stessa Biblioteca o dal Museo di Arte Antica di Torino.
Capolavoro della produzione fiamminga è il libro d’ore Très Belles Heures de Notre Dame che venne iniziato per Jean de France nel 1380 ma, incompiuto, fu diviso in due parti: il primo rimase in Francia ed è conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, il secondo fu completato nella seconda metà del XV sec dalla scuola di Jan Van Eyck. Le scene miniate permettono di comprendere come nel quattrocento questo tipo di tecnica desse un’immagine “cortese” degli episodi religiosi rappresentati, ma anche come Van Eyck abbia dato una svolta alla pittura fiamminga: alle scene di interno minuziosamente realizzate con la tecnica prospettica si accostano paesaggi resi con estremo naturalismo.
Il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina colpisce per il suo sguardo magnetico, per l’intensità che ne trapela, tanto che se si osserva attentamente la zona oculare (non per nulla è il simbolo della mostra) si nota con quanto realismo siano state delineate le sopracciglia e le venatura degli occhi.
Per aiutare il visitatore a comprendere pienamente le tematiche pittoriche del rinascimento, la Biblioteca Reale mette a disposizione alcuni video sulla preparazione dei colori, sulla tecnica e poetica del ritratto in Leonardo ed un prodotto multimediale che permette di “sfogliare” i codici leonardeschi.
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claudia pernumian
mostra visitata il 30 marzo 2003
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