Non solo più essere, ossia quello che voglio, ma esserci che implica la presenza visibile alle persone intorno a me. La stessa presenza è l’obbligo creato in “Carousel” con l’intento di smascherare, anzi, di costringere un atto voyeuristico di partecipazione, che mostra il comportamento umano in bilico tra narcisismo e identità.
La mostra ha una duplice ambientazione: OGR – Torino – presentano “Carousel”, mostra personale dell’artista anglo-argentino Pablo Bronstein, curata da Catherine Wood – Senior Curator, Tate Modern Londra – sede principale del progetto dove prenderà forma il lavoro e il rapporto tra corpi in movimento e spazi architettonici – e “Carousel de Crystal” la sua prosecuzione presso Sala della Musica del Complesso dell’Ospedaletto di Venezia. Un perfetto avamposto in laguna delle OGR in occasione della 58esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Pablo Bronstein, Carousel
Nel percorso celebrativo di presenza imposta in “Carousel”, il comportamento diviene socialmente desiderabile, che si svela solo alla fine pur essendo se stesso il punto di partenza: lo zootropio, un simulacro che designa un’apparenza senza rinvii ad alcuna realtà sotto-giacente, e pretende di valere per quella stessa realtà. La strega grigia, quella strega che abita un po’ in tutti noi, nasce dalla parte griglia dello specchio, quella parte che esiste solo alla rottura o al capovolgimento. Se nell’intervento di Bronstein alle OGR, lo spettatore, è obbligato in un percorso labirintico prima di raggiungere la torretta/simulacro invadendo le scene in cui, ballerini -incuranti della tua presenta, sei aria per loro, non esisti- si muovono tramite lo sguardo della strega grigia, attirando così –esasperando- le illusioni dell’attenzione dell’Altro su sé stesso si azionano le attrazioni del desiderio; a Venezia osserviamo la dimensione intima di questo rapporto. In una stanza si condensa il significato dell’opera, intima ma non priva di relazioni. In camera, su uno schermo vediamo il nostro riflesso, una sorta di atto celebrativo di desiderio patologico di essere visti all’interno della performance. Il lavoro all’Ospedaletto è composto da due danzatori, la cui presenza è raddoppiata dall’uso di una proiezione di grandi dimensioni, non apparirà una sola strega grigia ma lo stesso Bronstein in una veste demoniaca -l’archetipo della dualità- rappresentando la divisione illusoria tra illusione e disillusione. Condannando il narcisismo bramiamo il scintillare, l’ essere visti, invidiati anche all’interno di una stanza da letto dove la dimensione privata diviene partecipata/voyeuristica, o siamo solo il frutto di una mancanza di autostima e una ridotta capacità di introspezione?
Silvia Barolo
mostra visitata il 9 maggio
Dal 4 maggio al 9 giugno 2019
CAROUSEL
Binario 1
OGR – Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Opening: 3 maggio 2019, dalle 18.00 alle 20.00
Orari: Dal giovedì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.00 e il venerdì, dalle 11.00 alle 20.00
www.ogrtorino.it, www.ogrtorino.it/events/pablo-bronsteinogr, info@ogrtorino.it
Dall’8 maggio al 24 novembre 2019
CAROUSEL DE CRYSTAL
In occasione della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Sala della Musica del Complesso dell’Ospedaletto
Barbaria delle Tole 6691, Venezia
Performance con Pablo Bronstein: dall’8 al 12 maggio dalle 11.00 alle 19.00