20 settembre 2005

fino al 9.X.2005 Vittore Grubicy e l’Europa Torino, GAM

 
Grubicy mercante e artista. Figura di collegamento tra l’arte italiana e le novità europee. In mostra le opere di Grubicy pittore, dei suoi ‘protetti’, dei pittori olandesi e dei neoimpressionisti belgi...

di

Una personalità complessa quella di Vittore Grubicy (Milano, 1851-1920). Mercante d’arte –tentò di far conoscere all’estero l’arte italiana di fine Ottocento e di diffondere le novità internazionali tra i giovani artisti italiani- scopritore di nuovi talenti (Giovanni Segantini fu il suo pupillo), protettore di giovani artisti, critico d’arte. Divenne pittore quando fu costretto a rinunciare al commercio a causa di dissidi con il fratello che lo escluse dalla gestione della galleria di cui erano soci. Una vita di incontri che lo portò negli anni della sua attività di mercante a viaggiare tra Milano e Amsterdam (insieme a Londra e Parigi una delle capitali dell’arte fin de siècle).
L’esposizione è un racconto per immagini che ripercorre le tappe del percorso di Grubicy mercante, artista e critico d’arte. Si apre con la presentazione del personaggio: una piccola sezione di ritratti ne testimonia la multiforme personalità. Nel ritratto dipinto da Giovanni Segantini con una pennellata ampia e corposa, virtuosamente giocato su tutte le sfumature di ocra, bruno e marrone, Grubicy è un aristocratico signore dall’aria serena con in mano una lunga pipa. Completamente diversa l’opera di Astolfo de Maria che ritrae un Grubicy quasi mefistofelico, una lunga mano guantata che sembra la zampa di un leone, gli occhi di ghiaccio, l’aspetto feroce.

La parte più interessante è senza dubbio la ricca sezione dedicata all’incontro con la pittura olandese e la scuola dell’Aja. In mostra opere di artisti con i quali Grubicy-mercante entrò in contatto in occasione dei viaggi ad Amsterdam: Anton Mauve (Il mercato del pesce), Jozef Israels (la sua Vecchia al focolare cattura nella cuffia bianca illuminata da un bagliore di luce un senso della luce che ricorda Vermeer), Jacob Maris (Veduta di città). Pittori che non si ha spesso l’opportunità di ammirare in Italia, essi si ispiravano ai paesisti francesi della scuola di Barbizon, dipingendo per “catturare il respiro della natura” e riprodurre sulla tela non solo l’impressione visiva, ma l’emozione suscitata dal paesaggio. Le loro opere hanno colori terrosi, atmosfere sfumate nelle nebbie, cieli carichi di nuvole dalle quali filtrano deboli raggi di sole.
Furono i pittori della scuola dell’Aja ad iniziare alla pittura Grubicy che rimase sempre un autodidatta anche quando dipingere divenne la sua occupazione principale. Dipinse la Lombardia di laghi nebbie e colline (ma in mostra ci sono anche due belle vedute di Anversa), con un sentimento lirico della natura che appartiene ancora alla tradizione romantica della pittura di paesaggio.

Non sono sempre opere di qualità le sue, più volte ridipinte perché spesso ad un’iniziale stesura tradizionale Grubicy dopo alcuni anni sovrappose tocchi divisionisti. E’ forse questo uno dei motivi di maggiore interesse delle opere in esposizione, la possibilità di ammirarne da vicino il complicato tessuto pittorico, frutto di successivi ripensamenti e rielaborazioni.
Grubicy-pittore conobbe il neoimpressionismo attraverso la lettura di riviste di critica d’arte e ne diffuse in Italia i princìpi aprendo la via al divisionismo, ma non vide mai le opere degli artisti francesi e belgi. Ed è questo il tema dell’ultima sezione della mostra, quel confronto che Grubicy non riuscì a fare tra il neoimpressionismo belga fatto di piccoli tocchi di colore puro che si fondono nell’occhio di chi guarda (di grande fascino Té in giardino di Theo van Rysselberghe) e il suo stile divisionista “sintesi di divisionismo e tecnica tradizionale basata sulla stratificazione del colore grazie alle vernici e alle lacche” (Quinsac).

articoli correlati
Grubicy in mostra a Verbania
I disegni di Grubicy a Livorno
I divisionisti piemontesi

antonella bicci
mostra visitata il 10 settembre 2005


Vittore Grubicy e l’Europa. Alle radici del divisionismo
Dal 22/07/2005 al 9/10/2005
GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino – Info: 011.4429518 – gam@fondazionetorinomusei.it
Ingresso: intero euro 7,50; ridotto euro 4; martedì gratuito tutto il giorno
Orari: da martedì a domenica 9.00/19.00; giovedì 9.00/23.00; chiuso lunedì;
Catalogo: SKIRA


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui