Solo per dieci giorni le sale storiche di Palazzo Bricherasio ospitano i modelli più rari e complicati di una collezione unica al mondo, quella del Reverso, organizzata da Jaeger-LeCoultre in collaborazione con l’Orologeria Fagnola di Torino.
Era il 1931 quando Jaques-David LeCoultre depositò il brevetto per “una cassa d’acciaio inossidabile, in grado di scorrere lungo le guide del proprio supporto e di rigirarsi completamente su se stessa”. Quest’invenzione, nata dalla fantasia e dall’abilità tecnica di René-Alfred Chauvot, uno dei migliori progettisti dell’epoca, era la risposta elegante e tecnologicamente avanzata alle richieste di illustri ufficiali britannici di stanza in India, i quali volevano un orologio resistente ai possibili urti di una partita di polo.
Il pratico ed elegante orologio firmato Jaeger-LeCoultre, capace di resistere a forti urti grazie ad un robusto supporto entro il quale la cassa, di forma rettangolare, gira di 180°, proteggendo vetro, quadrante e movimento, ebbe tanto successo da connotare tutti gli anni Trenta.
Da quel momento in avanti, sono state tante le versioni del Reverso: in acciaio, in oro, per le signore, e via dicendo, ma sempre senza indurre troppo nel terreno della tecnologia, almeno fino agli anni novanta.
In occasione del sessantesimo anniversario, infatti, si sono studiati congegni più arditi per serie limitate a 500 esemplari, con il Calibro Jaeger-LeCoultre 824 in oro rosa, visibile dal fondo di vetro zaffiro. Cassa in oro rosa di una misura più grande rispetto ai classici; un’intuizione, che ha favorito lo sviluppo tecnologico del Reverso, in accordo con l’estetica della cassa.
Federica De Maria
Vista il 29 novembre 2001
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