Pensata per attrarre l’attenzione di due tipi di fruitori,
anzi di “pellegrini”, ovvero i credenti e gli appassionati d’arte, la mostra di
Venaria ne soddisfa, pur con qualche riserva, le aspettative. Le scelte
iconografiche sviluppate dall’epoca paleocristiana al Barocco nella
rappresentazione dei tratti fisici e psicologici di Gesù (in particolare nelle
scene dell’infanzia e della passione) interesseranno soprattutto i primi,
mentre i secondi, a prescindere dalle loro convinzioni religiose, potranno godere
della qualità dei pezzi esposti.
L’inizio è promettente, nel ricordare che la concezione
fisica di Gesù deve molto alla cultura greco-romana, sottolineando altresì che
la centralità della raffigurazione del suo corpo si connette alla funzione
delle opere d’arte come arredi di altari, ove si celebrava l’eucarestia. N
sezioni successive, specie nelle ultime due, non sempre risulta chiaro il
legame tra gli oggetti presenti e la loro pertinenza col tema dell’esposizione, mentre nei brevi commenti di taglio religioso che li accompagnano si notano
talora alcune forzature interpretative.
La peculiarità iconografica di alcune opere (come la
statua della Madonna incinta proveniente da Reggio Emilia, il Sogno della Vergine di Simone dei Crocifissi, o il Torchio mistico di Marco Pino) rischia inoltre di sfuggire al
visitatore. Più convincente è invece la parte dedicata al volto di Cristo,
specie per la presenza di un singolare dittico rinascimentale olandese che
accosta all’apocrifa Lettera di Lentulo (presunta descrizione di Gesù da parte di un
testimone oculare) un suo “ritratto” di profilo.
La spettacolare convocazione di manufatti artistici da
mezza Italia può inoltre far sorgere qualche perplessità, pur considerando
l’importanza dell’evento dell’ostensione della Sindone nella vicina Torino.
Soprattutto fa riflettere la presenza di capolavori assoluti, come i due Dittici
Carrand del
Bargello,
Buonarroti.
Fra tanti nomi da manuale è piacevole imbattersi anche in
testimonianze “minori”, legate alla regione che ospita la mostra, in parte già
transitate da esposizioni precedenti, come Corti e città di Torino e Verso il Sacro
Monte di
Vercelli, entrambe del 2006. Su tutte commuove la piccola Pietà in legno del Museo Civico di
Palazzo Madama a Torino, quasi smarrita in mezzo a ospiti tanto illustri, ma
che riesce a trasmettere con potente intensità una reale testimonianza di fede,
al pari forse solo del Crocifisso ligneo attribuito a Donatello (proveniente da San Piero a
Sieve), fragrante espressione di un dolore pienamente umano.
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dal 31 marzo al primo agosto 2010
Gesù.
Il corpo. Il volto nell’arte
a cura di Timothy Verdon
Reggia di Venaria Reale
Piazza della Repubblica, 4 – 10078 Venaria Reale (TO)
Orario: da martedì a venerdì ore 9-18.30; sabato ore 9-21.30; domenica ore 9-20
Ingresso: intero € 10; ridotto € 7
Catalogo
Silvana Editoriale
Info: tel. +39 0114992333; fax +39 0114597805; posta@reggiavenariareale.it; www.lavenariareale.it
[exibart]
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