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fino all’8.IV.2008 | Non solo show. Non group show | Torino, Franco Soffiantino

di - 19 Febbraio 2008
È un errore credere che l’artista si trovi sempre davanti a una superficie liscia, a una geometria bianca. La tabula rasa non è mai esistita. Mai così com’è. Il concetto sembra fin troppo noto a Ei Arakawa (Fukushima, 1977), Henning Bohl (Oldemburg, 1975) e Nora Shultz (Francoforte, 1975). Il trio, costituito da singoli performer, in questa mostra esplicita la frenesia di sottrarsi da qualsiasi accorpamento, districandosi alla perfezione. Caustici, rumorosi e in crescendo, i tre s’interrogano su loro stessi e sul loro lavoro a priori, quello che ha sublimato il tempo del progetto e l’ha concentrato durante la formulazione del loro acting out.
I dialoghi, intercorsi fra New York, Vienna e Berlino, secondo il programma, devono rimanere in scena, come un’etichetta no profit, apposti sul materiale usato per creare e contenere il vuoto. Perché qualsiasi pensiero espresso diventi concetto agito. La performance comincia quando i tre fanno ingresso assieme, portando sei grossi contenitori di laminato grigio, al centro della galleria. Ognuno legge, ripetendolo ad alta voce, il dialogo incollato sulla superficie metallica. Come se avesse di fronte a sé un leggìo cavo, un ingombro che non fa vedere chi e dove si trovi il compagno, dall’altra parte del solido.
Queste frasi lette senza risposta apparente sono le stesse che hanno portato al concept della performance, di quel che è, in nuce, sempre un contenitore vuoto. Un oggetto-forma che divide, anticipa e restituisce instabilità, prima e dopo la messa in scena della sua realizzazione. È chiaro che i tre vogliono sempre addosso, anche al momento del confronto col pubblico, le loro idee, seminate, schiuse e poi nascoste nel tempo senza direzione. Perse in quel pericolo di essere abbandonate, senza manifesto alcuno; nel terrore che si palesa quando chi le riproduce le vanifica improvvisamente.

Ma attorno ad Arakawa, Bohl e Shultz si crea una composizione che fa sostanza. I loro contenitori, riversi in galleria, appoggiati al pavimento sotto strisce di nastro adesivo verde, servono per sottrarsi alle regole di mercato. La desolazione degli spazi, di quel che rimane, permette la leggerezza di un cambiamento, di un clima o di un umore che è ancora presente, perché ben condensato in aria. E che ritorna sotto forma di sintonia, nata mentre i tre si scambiano il microfono e ripetono che non sanno cosa sono, Non solo show oppure Non-group show.

Attraverso il loro stare dentro e essere fuori, tra parole, gesti, rotture, segni e distruzione del loro passaggio, il trio ha l’urgenza di diventare un atto simbolico e di fondersi con questo. Per rappresentare un disturbo. Un turbamento nella domanda, sempre senza riscontro, che Arakawa ripete incerto: “But how the performance can situate in the process of selling?”.

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mostra visitata il 7 febbraio 2008


dal 7 febbraio all’otto aprile 2008
Non solo show. Non group show
Franco Soffiantino Arte Contemporanea
Via Rossini, 23 (zona Palazzo Nuovo) – 10124 Torino
Orario: da martedì a sabato ore 11-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 011837743; fax +39 0118134490; fsoffi@tin.it; www.francosoffiantino.it

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