Ha appena inaugurato a Biella la III° edizione di Photografica.Tema centrale della rassegna quest’anno è la montagna. Biella ha dato i suoi natali ad artisti maestri del paesaggio montano come Bozzalla o Delleani, ad alcuni grandi alpinisti come Vittorio Sella, A. M. De Agostini o Mario Piacenza, e non poteva mancare all’appuntamento dell’Anno internazionale della Montagna .
O, come dice il titolo della rassegna, “montagne nel mondo”: viste da sguardi del passato e del presente come quello di Ansel Adams o di Mario Piacenza o di alpinisti di fama internazionale come Jürgen Winkler o Heinz Zak.
L’esposizione, che parte idealmente dal Museo del Territorio , è costituita da dieci mostre in sedi diverse dislocate nel territorio biellese. L’omaggio ad Ansel Adams ed al suo allievo Luciano Monti, esprime l’essenza e l’importanza della rassegna. Si passa poi al Tibet visto da Mario Piacenza che parte per una spedizione in Ladhak (1910 e 1913). Le 50 fotografie provengono dal Museo Nazionale della Montagna di Torino dove tra l’altro è esposta un’importante collezione di mario Piacenza: i ricordi dei viaggi in Tibet. Sempre proveniente dal Museo Duca degli Abruzzi di Torino è anche l’altra collezione “cento scatti per il 2000” dove vengono esposte le opere di dieci importanti fotografi che interpretano attraverso la loro diversa sensibilità alcune delle più belle montagne o aree montane del mondo.
A Biella Piazzo, presso la sede di Palazzo Cisterna , c’è invece l’omaggio ad un grande fotografo viaggiatore biellese che ha per la prima volta l’occasione di esporre in una personale a Biella: Antonio Canevarolo
Photografica mette in risalto altri aspetti della montagna, non meno importanti, drammatici o poetici che siano, a partire dal tema geologico, fino a toccare gli elementi etnografici del ricordo o della documentazione.
Alla Fondazione Pistoletto il tema della geologia viene affrontato su due binari, quello documentaristico e quello della sperimentazione. Il geologo Stefano Maffeo è autore delle fotografie che documentano i danni provocati dall’ultima alluvione, mentre i borsisti della Fondazione mettono in evidenza l’aspetto materico della montagna biellese con un linguaggio essenziale. Lo stesso tema, ma in chiave documentaristica, è affrontato da Piercarlo Gabriele, che mette in rapporto architettura rurale e roccia (Sordevolo, Villa cernigliano ). Il regista fotografo Giovanni Secchi invece racconta la transumanza, un momento molto importante nella vita dell’alpeggio. La vita di montagna nel suo aspetto più intimo e quotidiano qui assume un accento quasi struggente. Ad Oròpa invece Giulio Malfer regala ritratti di alpinisti di ieri e di oggi.
Si può quindi dire che la rassegna Photografica si pone come momento significante di riflessione in quest’anno dedicato alla montagna. I temi che emergono dalle varie esposizioni sono decisamente attuali e in alcuni casi possono a pieno titolo essere definiti quali “emergenze” non solo dal punto di vista geologico, ma anche e soprattutto da un punto di vista demo-etno-antropologico. All’occhio non superficiale saranno sì rimasti impressi gli scatti di Adams o Piacenza, ma non saranno di certo sfuggiti i messaggi che gli sguardi silenziosi tradiscono. Messaggi di necessità da parte della montagna, non solo la nostra, che chiede di riottenere un ruolo importante nella vita, nello sviluppo, nella prospettiva di un futuro sostenibile. Non solo da un punto di vista ecologico.
Photografica 2002 ha raggiunto livelli qualitativi molto elevati, sia dal punto di vista dell’organizzazione che da quello del tema scelto. E ciò grazie agli sforzi effettuati dall’Assessorato alla Cultura della Città di Biella, dagli organizzatori e, ovviamente, dai fotografi professionisti o dilettanti.
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michela cavagna
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