La mostra si svolge tra Piazza della Signoria, dove sono collocate le sculture monumentali, e la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, dove si trovano piccole sculture e dipinti.
L’arte di Botero esalta la vita nella solida rotondità delle forme; e nella pesantezza che diveta leggiadra – gazie ad una studiata, espressiva linearità che taglia ed addolcisce – l’artista colombiano si scopre unico e singolarmente sensuale.
Botero nasce nel 1932 a Medellín, nelle Ande colombiane, dopo un periodo di formazione in patria, si trasferisce in Spagna, dove, a Madrid ,si iscrive all’Accademia San Fernando. In questo periodo ha occasione di lavorare a stretto contatto con i capolavori esposti al Prado e si appassiona a Goya, Vélasquez, Tiziano, Tintoretto. Da Madrid passa a Parigi, dove s’installa in un piccolo appartamento sulla Place des Vosges, e dove non lega affatto con l’avanguardia francese, passando tutto il suo tempo al Louvre a studiare gli antichi.
Nel 1953 è in italia dove s’iscrive all’Accademia di San Marco di Firenze, vivendo un periodo di grandi suggestioni (l’arte Rinascimentale) e di numerosi viaggi: la campagna toscana, Arezzo (per vedere le opere di Piero della Francesca), Siena, Venezia, Ravenna.
Nel 1957 Allestisce la sua prima mostra personale negli Stati Uniti, a Washington. L’anno successivo è nominato professore di pittura all’Accademia d’arte di Bogotá.
Negli anni successivi vivrà quasi in pianta stabile a New York, conoscendo I fasti della gloria repentina e le cadute di notorietà, condite da asperrime critiche.
I primi anni ’60 sono il periodo del consolidamento di uno stile che diverrà inconfondibile.
E’ Rubens l’artista che maggtiormente lo influenza in questi anni.
Nel gennaio del 1966 si tiene la sua prima grande personale europea, a Baden-Baden, in Germania. Un successo; come l’esposizione organizzata lo stesso anno presso il Milwaukee Art Center (anche il «Time» ne riporta una critica estremamente positiva).
Nel marzo 1969 espone al Center for Inter-American Relations di New York. A settembre s’inaugura la sua prima personale parigina, alla Gallerie Claude Bernard.
Nel 1973, dopo tredici anni, lascia New York per trasferirsi a Parigi. E’ in questi anni che realizza le prime sculture. L’arte dello scolpire diventa pina piano la sua attività principale: in 4 anni compone ben venticinque lavori, dai temi più svariati: grandi torsi, animali e oggetti giganteschi.
Negli anni ’80 Botero sbarca in Giappone, a Tokyo e Osaka.
Da quel momento la sua carriera è definitivamente lanciata: gli spazi più esclusivi lo accolgono e la critica lo esalta.
A Firenze espone al forte di Belvedere, a Parigi sugli Champs- Elysées ed al Grand Palais, a Mosca lo accoglie il museo Pushkin, a San Pietroburgo l’Ermitage.
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Evviva
Finalmente qualcosa di nuovo a Firenze! Evviva. Grazie a chi ha avuto il coraggio di «forzare» lo scrigno di p.za della Signoria
Bella Mostra. Speriamo di riuscire a vederla dal vivo.