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Nel 1720 apriva i battenti a Venezia il Caffè Florian che sin dall’inizio si è imposto come luogo di aggregazione culturale cittadino. Qui andavano, tra gli altri, Carlo Goldoni e Casanova, ma anche Lord Byron, Ugo Foscolo, Gabriele D’Annunzio con Eleonora Duse, Amedeo Modigliani e Igor Strawinsky; qui, alla fine dell’Ottocento, è nata l’idea di “fondare” la Biennale d’Arte di Venezia.
È su questa scia che ormai da un quarto di secolo prosegue la tradizione di mantenere uno stretto contatto con l’arte contemporanea facendo creare a importanti artisti opere site-specific all’interno dei locali di piazza San Marco.
Florian è un nome che ha travalicato i confini della città dei Dogi e dal 2006 ha aperto una sede anche a Firenze – oltre a quelle di Londra e Roma. Adesso, l’ampliamento degli spazi fiorentini ha consentito di allestire nel locale alcune delle opere d’arte create per il Florian-Venezia. Un vero e proprio museo fruibile dal pubblico il quale in un’atmosfera soft ed elegante frequenta i tavoli del caffè per sorseggiare un te, prendere un aperitivo o fare una pausa pranzo.
A Firenze le opere saranno esposte a rotazione per consentire l’alternanza, anche se diluita nel tempo, dell’ampia collezione che il Caffè Florian ha messo insieme negli anni. Tra le tante opere che oggi sono visibili ricordiamo alcuni dei decollage di Mimmo Rotella sui quali poi il maestro è intervenuto pittoricamente, il puzzle-mosaico di Bruno Ceccobelli, l’istallazione Anfore con l’impalcatura fatta con i tubi da cantiere di Arcangelo, le fotografie di Irene Andessner nelle quali l’artista impersona quattro importanti donne veneziane del Cinquecento, poi l’istallazione di Gaetano Pesce costituita da una serie di strani bicchieri (goti, in veneziano) tutti uguali per forma ma diversi per il colore della resina con la quale sono realizzati. Fabrizio Plessi per Florian nel tempo ha realizzato diversi progetti e qui sono presenti tre delle otto colonne video realizzate nel 2010 dalle quali emergono “acque”: un omaggio realizzato per i 290 anni di attività dello storico Caffè.
Inoltre è da rilevare la ricostruzione della “saletta cinese” di Aron Demetz: un piccolo spazio raccolto così detto perché amato dai clienti orientali che, a Venezia, protetti e quasi isolati dal mondo, attraverso una finestra, scorgono il passeggio sulla piazza; e l’opera di Pietro Ruffo, un ambiente che riproduce una sorta di foresta invasa da libellule disegnate a grafite e ritagliate, così da sollevarle dalla superficie: un effetto avvolgente e caotico che sottolinea la frenesia del volo degli insetti.
Enrica Ravenni
Caffè Florian
Via del Parione
Firenze