Per un giorno l’attenzione dei turisti e dei gitanti domenicali è stata distolta dalle vetrine dei negozi (che pure erano aperti per l’occasione) e si è rivolta ai lavori degli artisti, giovani e meno giovani, che si cimentavano, in tempo reale, nella produzione delle proprie opere.
Per un giorno artisti emergenti, che non avevano mai avuto occasione di esporre i propri lavori, hanno incontrato il pubblico.
Per un giorno, infine, in strada e in piazza, si è respirata un’atmosfera insolita: di giovani menti al lavoro, di incontro tra il mondo, troppo spesso chiuso, delle gallerie e la città.
Nonostante le condizioni meteorologiche poco favorevoli (la pioggia incessante del mattino e il cielo nuvoloso durante tutto il pomeriggio), l’affluenza è stata soddisfacente. Gli artisti si sono installati lungo la via con le loro tele, i loro cavalletti, gli album, gli attrezzi da lavoro… per niente infastiditi dalla curiosità dei passanti, hanno portato a termine i lavori che per qualche giorno rimarranno esposti negli spazi della galleria.
All’interno, le opere di Patrizia Gozzini sfavillavano sulle pareti. Nei disegni dell’artista pratese un sorprendente senso dell’equilibrio compositivo si unisce alle brillanti sperimentazioni cromatiche. Ricordi e sogni raccontati per immagini: un prezioso mondo interiore si distende con generosità sulle più diverse superfici, coniugando evocazioni oniriche a simboli del divenire quotidiano.
Mentre in una delle sale Patrizia Landi interagiva con un’installazione dei Santini Del Prete, la scanzonata coppia di artisti-ferrovieri, l’altra stanza era occupata interamente dall’Orto dei Miracoli di Gianni Caverni. L’odore di terra fresca e umida investiva l’olfatto dei visitatori che si muovevano nella penombra intorno all’installazione: un rettangolo di terriccio, una porzione di mondo miracolosamente scampata alla devastazione della contemporaneità, dove una coltivazione di pani e di pesci attende di crescere e moltiplicarsi.
Pietro Gaglianò
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