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L’installazione che Simone Gori – giovane artista pratese alla sua seconda personale – ha realizzato nello spazio espositivo di Rosanna Tempestini a Firenze, ha un valore strettamente concettuale. È un’installazione, ma al contempo anche una performance poiché l’evento si ripete quotidianamente e ovviamente non è mai esattamente uguale a quello del giorno precedente.
Un ambiente vuoto, solo una serie di pallet neri con sopra delle foto di grandi dimensioni. Al centro una piccola cassa (il corpo) dalla quale fuoriesce una camera d’aria di tessuto che via via che si gonfia si ingrandisce, sottrae spazio vitale, fino costringere il fruitore a uscire dalla stanza. La fibra poliammide della camera d’aria, proprio per la materia che la costituisce, sta a simboleggiare l’artificio, la non-naturalità della materia stessa e, dunque, dell’evento, proponendo una sorta di metonimia figurativa.
Le foto sui pallet rappresentano l’artista che con sforzo sopporta il peso del proprio ego. Dal fondo nero affiora il corpo in tensione di Simone, quasi un novello Atlante nell’atto di sorreggere il mondo o un “prigione” di michelangiolesca memoria schiacciato dal peso della tomba di Giulio II.
L’artista appare fragile sotto il peso del proprio Io, un peso che non aveva previsto e che si trova a dover sopportare e controllare.
Questa secondo Simone Gori è la rappresentazione dell’artista egotico, la rappresentazione di un io debordante che Simone, con assoluta onestà intellettuale, ironia e leggerezza, constata, riconosce e accetta. Con questo suo lavoro si rivolge però anche a tutti coloro che, in un’epoca dominata dai social media, sono alla ricerca di una facile e veloce auto affermazione e auto promozione sottolineando la centralità del proprio Io e la totale concentrazione su se stessi.
Enrica Ravenni
mostra visitata il 27 marzo
Dal 27 marzo al 13 aprile 2015
Simone Gori, EGO
La Corte Arte Contemporanea
Via dei Coverelli 27/R
50125 Firenze