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fino al 1.VIII.2004 Opere storiche – Artisti Toscani Prato, Centro Pecci
toscana
Non solo Delvoye. Al Centro Pecci, con la riapertura e la nuova stagione, tornano anche gli artisti presenti nella collezione permanente. Finalmente fruibile, finalmente nella direzione di un vero museo per l’arte contemporanea in Toscana…
La stagione del Pecci si è aperta tra il clamore dell’attesissima mostra di Wim Delvoye, la nuova pelle architettonica e grafica del Centro e i riflettori puntati sulla gestione di Daniel Soutif e della sua squadra. Nessuna aspettativa è stata delusa. Nemmeno quelle riguardanti la valorizzazione della Collezione Permanente e la promozione degli artisti toscani.
Lo Spazio Uno – che già in passato accoglieva le opere della Collezione del museo – nei mesi scorsi è stato oggetto di una ristrutturazione radicale che ha prodotto una sensibile riqualificazione dell’ambiente e un nuovo disegno distributivo adeguato per ospitare le opere storiche.
Il programma espositivo, curato da Samuel-Fuyumi Namioka, vuole ripercorrere la storia del Centro Pecci attraverso la cronologia delle grandi mostre che, nel corso degli anni, sono state dedicate ad artisti italiani e stranieri di fama internazionale. Opere Storiche, allestita fino al mese di agosto, offre un’allettante passeggiata attraverso opere indimenticabili, alcune sono vere pietre miliari dell’arte contemporanea. Tra queste merita menzione La spirale appare (1990) del compianto Mario Merz. Ancora, in mostra ci sono l’emozionante Panorama del ’96 di Giulio Paolini, La città del sole (1988) di Marco Bagnoli e opere di Kounellis, Alighiero Boetti, Paladino, Gilberto Zorio, Pistoletto e altri maestri delle correnti che hanno animato gli ultimi decenni del secolo scorso, dall’Arte Povera alla Transavanguardia.
Si realizza, dunque, uno dei desiderata più impellenti per la Toscana: quello di disporre di un vero museo per l’arte contemporanea, fondamentale complemento per qualsiasi attività di ricerca, educazione ed esposizione volta al futuro.
Presso lo Spazio Due, sotto la cavea del teatro all’aperto, invece, è in corso la prima mostra di un progetto triennale (anche questo a cura di Namioka) che il Centro dedica agli artisti toscani le cui opere figurano all’interno della Collezione. È la volta di Antonio Catelani, Carlo Guaita e Daniela De Lorenzo, con un’appendice documentaria fornita dalle fotografie di Carlo Fei che evocano l’atmosfera da officina delle arti in cui i tre artisti sono emersi alla fine degli anni Ottanta. Tutti e tre in quel periodo erano impegnati in una profonda revisione dei linguaggi dell’arte, traslando presso la pittura e la scultura alcuni processi propri dell’architettura: l’intenzione, evidente soprattutto nelle opere di Guaita e Catelani, era incentrata sugli slittamenti semantici che si creano intorno alla lettura dell’opera artistica.
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Prato, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
Viale della Repubblica 277 (uscita Prato Est)
0574 5317
info@centropecci.it
www.centropecci.it
lun_ven 12-21; sab_dom 10-19
ingresso (comprendente la mostra di Delvoye) € 7.00
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