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fino al 1.XII.2002 Giacomo Piussi – L’educazione sentimentale Firenze, Galleria Poggiali e Forconi
toscana
Titolo importante L’educazione sentimentale, ripreso dal capolavoro di Flaubert, per una mostra importante. La prima personale a Firenze del giovane artista Giacomo Piussi...
Donne, donne, donne, anzi una sola ripetuta in tutte le tele ossessivamente come un tormentone. La prima sensazione, quando entriamo in galleria è che le donne di Giacomo Piussi ci accolgano sì, ma subito invadano la nostra privacy ed entrino nel quotidiano che sentiamo profondamente intimo. Sono molte, tutte uguali, senza identità se non di genere, inespressive, asessuate, così lontane da noi eppure vicinissime perché vivono ed interpretano l’esistenza di ogni giorno. E’ la gestualità che sostituisce l’espressività accennata solo da un leggero gioco di chiaroscuri. Compiono azioni usuali: si pettinano, si lavano, mangiano, studiano e sono perplesse. La perplessità è forse l’unico sentimento loro consentito, il volto diviene un’ellisse perfetta, si alza leggermente in alto o si adagia pensieroso sul gomito appoggiato al tavolo. E’ vero che per l’artista rappresentano uno stereotipo ideale di donna, ma una lettura più approfondita ci fa scoprire che in esse si esprimono molti richiami alla storia dell’arte e la componente femminile del pittore vi si identifica, mutuandone l’aspetto dall’oggetto di desiderio che persecutorio si presenta nei pensieri e nei sogni. I due bassorilievi in marmo bianco ricordano la formelle dell’Antelami nel battistero di Parma e come dice Di Corato nella presentazione dell’artista ” I personaggi di Giacomo Piussi sono il frutto della fusione di due passioni: quella per la pittura e per la scultura antiche e per l’opera di Jasper Johns…”.
Colpisce il segno grafico sicuro e particolarmente incisivo. Sembra di assistere ad un lungo piano sequenza in cui la telecamera non cambia mai e segue la linea del personaggio come un percorso ininterrotto e incorruttibile . Poche incertezze nel segno scuro che delimita i piani e le campiture di colore, sia negli interni che negli esterni poveri di elementi paesaggistici. Colpiscono gli animali estremamente semplificati, cavalli, cani che potrebbero essere anche fiere, si assomigliano ed assomigliano alle donne, musi allungati, scarsi particolari, denti radi ma feroci; e uccelli che non volano, non cantano , non amano, solo guardano. Colpiscono i colori squillanti, irreali come i personaggi, ma di grande effetto emozionale. Colpiscono come i dardi di Diana con cane , che l’artista ripropone nella sua rivisitazione purificata della procace e sensuale Diana di Auguste Renoir.
Gli interni ci appartengono maggiormente, ci raccontano di gesti ordinari e di oggetti comuni che comunque qui comuni non sono perché diventano troppo importanti e determinanti nell’impostazione delle opere. Oggetti domestici, tazze, libri, specchi, vasche da bagno e pettini sono parti integranti delle raffigurazioni, come in Diana che si pettina e nelle due belle tavole in cui vengono riprodotte scene normali, eppure così familiari, di un toelette mattutina in cui la luce del giorno tinge tutto di rosa pastello e le ombre sono lievi, come il corpo e le chiome deterse. Anche le ombre caratterizzano l’opera dell’artista e ne determinano, in alcuni quadri, l’aspetto più bello, come in Effetto notte dove il sonno della fanciulla è profondo come profonde ed importanti sono le sfumature del blu nel notturno che l’avvolge.
link correlati
Il sito di Giacomo Piussi
daniela cresti
mostra visitata il 19.X. 2002
Fino al 1 Dicembre 2002
Poggiali e Forconi Arte Contemporanea
Via della Scala 35/a (zona stazione S. M. Novella)
Orario: aperto tutti i giorni dalle9.30 alle 19.00.
Giorno di chiusura: domenica
Ingresso libero
Tel. 055.287748 fax 055.2729406
E mail: poggialieforconi@tiscalinet.it
www.poggialieforconi.it
Catalogo in galleria
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