Categorie: toscana

fino al 10.I.2003 | Donatella Mei – Diafano | Firenze, Museo Marino Marini

di - 31 Dicembre 2003

Un’estate fa…, è il significato della foto che introduce il catalogo e che induce a gustare la mostra in senso inverso all’itinerario indicato dall’artista.
Donatella Mei scatta foto di particolari del suo giardino in un’assolata giornata estiva in cui luci ed ombre si rincorrono nitide a dividere lo spazio come campiture di colore. Ma è l’unica immagine a fuoco, è l’unica immagine dove la natura è oggettualizzata nel reale. Tutte le altre opere suggeriscono di guardare oltre l’oggetto, in trasparenze che sfociano nell’onirico, nell’indistinto, e portano l’occhio ad adagiarsi su lievi graffiature dove il raggio luminoso s’infrange e riflette sul muro, sul soffitto, sul pavimento.
Dal gioco ondivago del mare al baluginare diafano del laghetto ghiacciato, dal meravigliosamente grande al microcosmo del giardino si dipana la poetica dell’artista che blocca il particolare, lo rielabora, lo interiorizza per riportarlo allo sguardo, trasmutato ed arricchito.
Nelle opere “dedicate” al mare, la trasparenza delle acque cangia dall’azzurro al grigio in un fluire di sensazioni delicate. Il rifrangere della luce e la leggerezza che sottende l’immagine sono i prodotti della creatività dell’artista che si esprime in serigrafie, installazioni e light box dove l’elemento basilare è il plexiglass. Su questo supporto la Mei costruisce scenari raffinati e leggeri con lievi scalfitture che graffiano la materia e la vivacizzano. Il mare è rappresentato da lastre parallele dove ogni immagine serigrafata, ed identica, è solo sfalsata di pochi millimetri rispetto alle altre e produce effetto di movimento. Le forme che si concretizzano sulla sabbia, invece, sono unite da veri e propri nodi di luminosità.
Nella perfetta sintonia del tutto ritroviamo il particolare in laghetto, in siepe o nei disegni con matita grassa su acetato che gettano sulla parete spiragli dell’intimo ambito del giardino.
L’opera s’ingrandisce, inversamente proporzionale allo sguardo che si riduce e si concentra sul particolare. Nell’indistinto caleidoscopio del Canocchiale di Galileo, un cilindro di luce, l’immagine si conforma dallo smeriglio della carta vetrata e dalle sfocature acide sul plexiglass. Si concretizzano foglie e steli bloccati nel ghiaccio invernale, pronti tuttavia a rivitalizzarsi al calore che li sprigioni dal gelo.
In Liquescenza l’artista trova l’espressione più compiuta. Opera di grandi dimensioni, adagiata sul pavimento, ferma il tempo e lo sguardo sullo stagno ghiacciato che ingloba foglie, fiori e insetti, ma induce a guardare al di là del reale nella trasparenza dell’elemento acqua.

link correlati
Il sito di Donatella Mei

daniela cresti
mostra visitata il 13 dicembre 2003


fino al 10/1/2004
Museo Marino Marini
Orario: ore 10.00/17.00 chiuso il martedì e festivi
Prezzo biglietto: € 4.00
Catalogo presso il Museo Marino Marini


[exibart]

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