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fino al 10.I.2004 A-1 53167 – Accion pasiva, accion activa Lucca, San Matteo e Ass. Prometeo
toscana
‘Costruiamo silenziosi e imperterriti delle bare’, sembra voler ricordare Anìbal Lòpez. Gli eleganti interventi minimal e concettuali degli anni ’60 e ’70 sono catapultati in una realtà aspra. Che parte dal Guatemala e arriva fino in Europa…
La chiesa di San Matteo di Lucca si riconferma come luogo centrale nel dispiegarsi del dibattito artistico attuale. Dopo lo scorso appuntamento con Gianni Motti è la volta di A-1 53167, alias Anìbal Lòpez (1964).
La sigla corrisponde al numero di registrazione della carta d’identità dell’artista guatemalteco. Tutto il suo lavoro ha come punto di partenza la condizione attuale del Guatemala, ancora in bilico tra la tragedia della dittatura passata e un futuro prospero che stenta a manifestarsi. È così che entrando nella chiesa di San Matteo, nell’oscurità generale, si trova un falegname che lavora sotto la fioca luce di una lampadina. Cosa sta costruendo? Man mano che le assi iniziano a prendere il loro posto si profila la sagoma di una bara. È il passato che ha segnato indelebilmente il popolo guatemalteco? “No” dice l’artista “è anche la geopolitica attuale che preoccupa in misura crescente”. È una domanda, si può aggiungere, che riguarda tutti.
E le domande continuano negli spazi dell’associazione Prometeo: scritte nere su fondo bianco, discendenti dirette delle date dipinte dall’artista concettuale On Kawara, informano che: Se regala, Se presta, Se alquila, Se vende. Ebbene sì, la scritta dipinta stabilisce cosa si può fare di quella tela. L’artista è solito rovesciare queste tautologie di matrice concettuale in una contingenza che quasi le irride. È ciò che ha fatto con La distancia entre dos puntos (2002), facendo viaggiare due auto, entrambe marchiate con un punto nero, nel caos dei viale di Ciudad Guatemala; così come con 30 de Junio (2000) tracciando durante la notte una linea nera di carbone sulla strada prima della parata dell’esercito.
Con lo stesso registro si arriva fino a 1 Tonelada de libros tirada sobre la Avenida de la Reforma (2003) dove mille chili di libri vengono scaricati da un camion sul viale, bloccando il traffico e concentrando l’attenzione dei passanti. Nel suo percorso attraverso le contraddizioni del Guatemala di oggi, A-1 53167 mostra l’inadeguatezza di un’idea che non si confronta con le sue possibilità di esistenza e, nello stesso tempo, ne utilizza l’imponente carica simbolica di denuncia e interrogazione. Rivolgendola verso il pubblico.
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Gianni Motti nella chiesa di San Matteo
giacomo bazzani
mostra visitata il 13 dicembre 2003
A-1 53167 «Accion pasiva, accion activa»
a cura di Marco Scotini
fino al 10 Gennaio
Milano, Galleria Artra, via Settale 6, t. 02 29402478
Lucca, Associazione Prometeo, via Santa Giustina 21 e Chiesa di San Matteo, piazza San Matteo 3, lun-sab 10,30-13, 16-20, t. 348 7394163, ida.pisani@virgilio.it
ingresso libero
[exibart]