25 ottobre 2009

fino al 10.I.2010 Ugo Nespolo Firenze, Museo del Bargello

 
È un’eco che rimbomba nel cortile del Bargello. Non un sussurro ma un grido: l’antico Palazzo del Podestà si apre al contemporaneo. Un clamore allegro, liberatorio, come l’arte e la poetica di Nespolo...

di

Affascinato da molteplici
materiali e svariate tecniche, Ugo Nespolo (Mosso Santa Maria, Biella, 1941; vive a Torino)
espone al Bargello, museo che conosce a fondo. Sa infatti che questo scrigno
non contiene soltanto le eclatanti opere di Donatello, Michelangelo o Cellini, ma anche collezioni di arti
applicate, dove si sublima l’oggetto d’uso comune.
Si celebra così, attraverso
l’opera di Nespolo, la capacità esecutiva e si “rieduca” il visitatore al
nuovamente apprezzato concetto filosofico di bellezza e speranza.
Un po’ intimidito dal luogo, col
suo eclettismo Nespolo riesce perfettamente a dialogare con il genius loci. Lo
spirito del luogo s’impernia nell’antologia dei suoi lavori, che spaziano dal
vetro soffiato, come in Ora et Labora,
all’alabastro, dalla maiolica dipinta al bronzo e ai grandi acrilici su legno.
Quaranta opere in un
percorso espositivo vivido e fresco, di cui tre appositamente realizzate per
quest’esposizione. Novantiqua 1, Novantiqua 2 e Novantiqua 3 giocano sul rimando,
sulla
citazione, sul punto di vista del visitatore che osserva i capolavori presenti
nel museo. Hanno forme diverse, tutte però dipinte con acrilico e realizzate
con incastri di legno sagomato e ritagliato. Tutte dedicate al Bargello.
Ugo Nespolo - Andy e Dandy - 1973 - acrilici e nitro su legno - cm 182x153
Con sguardo diverso si
rivisita allora la sala di Donatello (Novantiqua 1) col San Giorgio dominante, il cortile
del palazzo con le splendide volte e le numerose statue (Novantiqua 3) e la sala di
Michelangelo (Novantiqua 2). Ma in esse c’è la presenza del pubblico,
dinamico e moderno nel segno, nelle tinte, nella gestualità. Spesso assorto, ma
anche attivo nel fotografare e intento a imprimersi nella mente e negli occhi
tutto questo splendore.
Un lavoro di rimandi
che non vive solo nell’immagine, ma anche nella tecnica e nella materia. Un
lavoro certosino d’incastri in legno, di cromatismo vitale, di fascinazione.
Come sempre, i colori primari risultano essenziali nella scansione dell’opera;
tuttavia qui compaiono nuance di grigio, alternanti marroni, sfumature di
verde acqua, e soprattutto compare la foglia d’oro, che impreziosisce il
caleidoscopio di riferimenti al passato.
Con la gustosa ironia che l’ha contraddistinto
sin dall’inizio della carriera, l’artista piemontese è da sempre affascinato
dalla sperimentazione e dal cambiamento. Significativa e singolare è l’opera Al
pianterreno del Museo di Kensington
del 1978.
Ugo Nespolo - Novantiqua 1 - 2009 - colori acrilici e doratura su legno ritagliato - cm 70x100
Ormai tediato dall’Arte Povera,
decide di usare materiali rari e preziosi come argento, ebano e madreperla, e
crea una serie di martelletti la cui struttura portante è un ramo d’albero
frantumato in piccoli pezzi, ricoperto in argento e ricomposto a colonna
vertebrale dell’installazione.
La trasformazione
diviene l’anima della mostra, ponte e sinergia fra tesori del passato e
fruizione moderna del Bargello.

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mostra visitata il 9
ottobre 2009


dall’otto ottobre 2009 al 10 gennaio 2010
Ugo Nespolo – Novantiqua
Museo Nazionale del Bargello
Via del Proconsolo, 4 (centro storico) – 50122 Firenze
Orario: da martedì a domenica e I, III e V lunedì del mese ore 8.15-17
Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50
Catalogo Giunti
Info: tel. +39 055290112; www.unannoadarte.it/bernini

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