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09
giugno 2010
fino al 10.VI.2010 Michelangelo Consani Firenze, Ex3
toscana
Una pedalata per riscoprire il valore dell’energia pulita. E il potere della forza collettiva. Ma anche contro la discriminazione razziale e la velocità che schiavizza la società contemporanea...
Michelangelo Consani (Livorno, 1971; vive a Castell’Anselmo, Livorno) presenta
il progetto Dynamo,
col quale ha
vinto la prima edizione del concorso indetto da Ex3 con l’appoggio del Pecci di
Prato, con l’obiettivo di sostenere e promuovere gli artisti che toscani di
nascita o residenza.
Saretto Cincinelli, Daria Filardo e Pietro Gaglianò hanno dunque
sottoposto quattro artisti a una giuria internazionale di curatori. I progetti
di Emanuele Becheri, Michelangelo Consani, Margherita Moscardini e Moira Ricci sono quindi stati vagliati da
Nathalie Zonnenberg, Adam Budak, Cristiana Perrella e Valerio Dehò.
Un concorso concepito per artisti under 40, in un paese di
professionisti vecchi ed eterni studenti, un’isola (infelice?) a sé stante nel
panorama internazionale, dove si privilegiano i ventenni. E non perché a trenta
o quarant’anni la carriera sia finita, ma semplicemente perché un trentenne non
è un giovane ma un uomo. Il nostro problema non dipende dal tasso di natalità o
da quanto le famiglie pecchino nel responsabilizzare i figli, ma dal fatto che
viviamo in un paese in cui contano ancora gli “ismi” più del merito; un paese,
il nostro, che fiacca e scoraggia le menti e gli entusiasmi.
Ottimo che ci sia un concorso toscano, meglio se fosse
libero e aperto a tutti e cioè democratico per davvero, anche perché – come
testimonia il programma 2010 del Macro a Roma – l’importanza di guardare al
territorio per un istituto che lavora sul contemporaneo sembra fondamentale o
indispensabile nel frazionamento della scena italiana. Questo è vero anche
perché, come ha sottolineato Luca Massimo Barbero in una conferenza tenuta poco
tempo fa nella capitale, “qua si fa quello che si può”.
Michelangelo Consani è il vincitore del concorso ma anche
gli altri artisti hanno ricevuto il loro premio di consolazione e la loro
piccola soddisfazione, dato che hanno potuto esporre i frutti delle loro idee
tutti insieme, in una delle sale laterali del Centro Ex3.
Il Dynamo Project di Consani si ispira a un avvenimento della storia
sportiva: l’episodio del ciclista africano Marshall Walter Taylor che, dopo
aver vinto il mondiale del Miglio su pista nel lontano 1899, e dopo una
carriera ostacolata dal pregiudizio razziale, si ritirò dalle competizioni
perché stanco della difficoltà che doveva affrontare ogni volta soltanto per
partecipare a una nuova gara.
Attraverso il lavoro di Consani, Taylor diventa emblema
dell’uguaglianza sociale. L’installazione è concepita con un valore collettivo
e interattivo, dato che tre biciclette sono state collocate dietro una parete
fittizia e collegate per mezzo di un cavo elettrico verde alla lampada che
troviamo a terra entrando. La forza di quest’opera è proprio l’estrema
semplicità con cui induce il visitatore a riflettere su nuove idee che portino
verso forme di energia pulita e pubblica.
Per fermarsi a riflettere, secondo l’artista, basta
insomma una pedalata. E ci auguriamo che questa ci porti eticamente un po’ più
lontano di quelle che Iván Navarro propone da tempo.
il progetto Dynamo,
col quale ha
vinto la prima edizione del concorso indetto da Ex3 con l’appoggio del Pecci di
Prato, con l’obiettivo di sostenere e promuovere gli artisti che toscani di
nascita o residenza.
Saretto Cincinelli, Daria Filardo e Pietro Gaglianò hanno dunque
sottoposto quattro artisti a una giuria internazionale di curatori. I progetti
di Emanuele Becheri, Michelangelo Consani, Margherita Moscardini e Moira Ricci sono quindi stati vagliati da
Nathalie Zonnenberg, Adam Budak, Cristiana Perrella e Valerio Dehò.
Un concorso concepito per artisti under 40, in un paese di
professionisti vecchi ed eterni studenti, un’isola (infelice?) a sé stante nel
panorama internazionale, dove si privilegiano i ventenni. E non perché a trenta
o quarant’anni la carriera sia finita, ma semplicemente perché un trentenne non
è un giovane ma un uomo. Il nostro problema non dipende dal tasso di natalità o
da quanto le famiglie pecchino nel responsabilizzare i figli, ma dal fatto che
viviamo in un paese in cui contano ancora gli “ismi” più del merito; un paese,
il nostro, che fiacca e scoraggia le menti e gli entusiasmi.
Ottimo che ci sia un concorso toscano, meglio se fosse
libero e aperto a tutti e cioè democratico per davvero, anche perché – come
testimonia il programma 2010 del Macro a Roma – l’importanza di guardare al
territorio per un istituto che lavora sul contemporaneo sembra fondamentale o
indispensabile nel frazionamento della scena italiana. Questo è vero anche
perché, come ha sottolineato Luca Massimo Barbero in una conferenza tenuta poco
tempo fa nella capitale, “qua si fa quello che si può”.
Michelangelo Consani è il vincitore del concorso ma anche
gli altri artisti hanno ricevuto il loro premio di consolazione e la loro
piccola soddisfazione, dato che hanno potuto esporre i frutti delle loro idee
tutti insieme, in una delle sale laterali del Centro Ex3.
Il Dynamo Project di Consani si ispira a un avvenimento della storia
sportiva: l’episodio del ciclista africano Marshall Walter Taylor che, dopo
aver vinto il mondiale del Miglio su pista nel lontano 1899, e dopo una
carriera ostacolata dal pregiudizio razziale, si ritirò dalle competizioni
perché stanco della difficoltà che doveva affrontare ogni volta soltanto per
partecipare a una nuova gara.
Attraverso il lavoro di Consani, Taylor diventa emblema
dell’uguaglianza sociale. L’installazione è concepita con un valore collettivo
e interattivo, dato che tre biciclette sono state collocate dietro una parete
fittizia e collegate per mezzo di un cavo elettrico verde alla lampada che
troviamo a terra entrando. La forza di quest’opera è proprio l’estrema
semplicità con cui induce il visitatore a riflettere su nuove idee che portino
verso forme di energia pulita e pubblica.
Per fermarsi a riflettere, secondo l’artista, basta
insomma una pedalata. E ci auguriamo che questa ci porti eticamente un po’ più
lontano di quelle che Iván Navarro propone da tempo.
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mostra visitata il 3 giugno 2010
dal 30 aprile al 10 giugno 2010
Michelangelo Consani – Dynamo Project
Ex3 – Centro per l’Arte Contemporanea
Viale
Giannotti 81 – 50126 Firenze
Orario: da
mercoledì a domenica ore 11-19; venerdì ore 11-22
Ingresso
libero
Info: tel. +39 0550114971; info@ex3.it; www.ex3.it
[exibart]
Mi permetto di far notare in merito,anche prima di Navarro,il progetto Chist’è o paese d’ò sole del 2008, dove 3 migranti nascosti pedalavano e alimentavano una scritta luminosa eloquentissima.
Certo è che in un paese di corrotti è triste pensare che anche l’arte è a servizio del padrone e che il copiare le idee sia diventata una prassi.
Dynamo secesion Cattelano 1997
naturalmente intendevo Cattelan senza la O