-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
fino al 12.IX.2010 Alex Heim / Nikos Alexiou Massa, Galleria Margini
toscana
Due mostre, due artisti. Uno costruisce per esprimere la commistione tra artificiale e naturale. L’atro decostruisce l’architettura e l’ornamento per rileggerne i linguaggi...
con cui l’artista tedesco presenta i lavori realizzati durante il primo Residency
Project
organizzato dalla Galleria Margini. Il titolo e le tre sculture realizzate nei
materiali tipici della zona apuana – marmo e bronzo – si ispirano alle teorie
di Henry Ford, il celebre fondatore della casa automobilistica che porta il suo
nome.
Il fordismo ha segnato un momento
fondamentale per l’affermazione del modello produttivo legato alla catena di
montaggio, ma anche l’epilogo dell’artigianato e la nascita della produzione
seriale e del consumismo. Le tre sculture sono appunto forme organiche che
evocano immaginarie creature marine nate dall’incontro fra natura e artificio.
Si tratta di sculture in cui marmo e bronzo avviluppano e incorporano fanali di
automobili: è la condizione umana derivata dallo stare a metà fra
l’integrazione nel ciclo naturale e l’essere vittima di uno scollamento con
l’armonia cosmica, di cui egli stesso è causa.
Anche Les Chevaux Vapeur, il video che accompagna la
mostra, avvalora questa danza pericolosa e grottesca tra delicatezza
dell’armonia naturale e violenza con cui s’impone il progresso simboleggiato
dall’automobile. La mostra presenta Alex Heim in Italia per la prima volta e
permette di scoprire una sensibilità vicina al romanticismo nordico, tradotta
nelle forme e nei linguaggi del contemporaneo.
Il greco Nikos Alexiou (Rethymno, 1960; vive ad Atene) è
collocato in un altro piano di Margini e anche per lui è la prima personale in
una galleria italiana, dopo aver rappresentato il suo Paese alla Biennale del
2007. The sense of order, titolo preso in prestito da un saggio di Ernst Gombrich, conferma
l’interesse di Alexiou per lo studio degli antichi edifici di culto. In questa
occasione ad essere minuziosamente sezionata grazie al mezzo digitale è la
basilica di San Marco a Venezia. Quello di Alexiou è un lavoro che parte dallo
studio dei rendering che riproducono la basilica e tutta l’area adiacente,
compresa la piazza e le procuratie.
I 3d offrono differenti punti di
vista su San Marco e sono stati stampati per presentarli in un’installazione
collocata sul pavimento della galleria. Scendendo verso analisi sempre più
dettagliate, l’artista arriva a cogliere i motivi dei mosaici della basilica
che ben rappresentano la commistione culturale tra Oriente e Occidente,
intrinseca nella città lagunare. Questi pattern sono il punto di partenza verso
la creazione di un lavoro decisamente manuale, che richiede un’estrema perizia
e precisione, e offrono ad Alexiou ulteriori possibilità espressive.
Alexiou
per il Padiglione greco alla Biennale del 2007
federica forti
mostra visitata il 29 luglio 2010
dal 3 luglio al 12 settembre 2010
Alex Heim – Fordes
Nikos Alexiou – The sense of
order
a cura di Paolo Emilio Antognoli Viti
Galleria Margini
Via dei
Margini, 11 – 54100 Massa
Orario: da
martedì a sabato ore 16.30-20.30 o su appuntamento
Ingresso
libero
Testo critico
di David Foster
Info: tel. +39
058542048; info@margini.it; www.marginiartecontemporanea.it
[exibart]