La mostra inaugurale, lucida e coraggiosa, mette in nuova
luce la figura a lungo trascurata dello scrittore, giornalista e critico d’arte
Ugo Ojetti. Il critico ha svolto per i “suoi” artisti dalla fine dell’Ottocento
alla prima metà del Novecento le attività di mecenate, protettore, guida
teorica e committente, attraverso anche l’intensa e impegnata carriera
letteraria e giornalistica. Collaboratore del Corriere della Sera, di cui assunse la direzione tra
il 1926 e il 1927, Ojetti ha pagato in vita e dopo la morte la non totale
adesione al fascismo; una scelta che gli costerà un lungo silenzio critico,
interrotto negli ultimi anni dalle ricerche della curatrice della mostra
Giovanna de Lorenzi.
Entrando in mostra si percepisce subito una selezione
raffinata di opere vedute raramente, che ricreano il nucleo originario della
collezione Ojetti d’arte contemporanea. Osservando il susseguirsi delle opere
nelle sale emerge il gusto formale del critico, già nell’opera simbolo della
mostra, lo splendido Ritratto di Daphne dipinto da Felice Casorati. Ma anche nei dipinti di Fattori, Lega, De Nittis, Zandomeneghi, Morelli, nelle vedute del giardino della
magnifica villa Il Salviatino, residenza della famiglia Ojetti sui colli di
Settignano, dipinte in tondi “impressionisti” da Llewelyn Lloyd.
Riportano invece ad atmosfere più descrittive gli
sgargianti dipinti di Oscar Ghiglia, i due piccoli Donghi creduti dispersi e ora ritrovati,
una natura morta inedita di Oppo. La scultura è rappresentata da Libero Andreotti e Antonio Berti, scultore quest’ultimo scoperto
da Ojetti.
L’allestimento mette in valore i pezzi più belli dalla
collezione, alternati da ingrandimenti delle fotografie di Ojetti e della
famiglia, tratte dalla Biblioteca Nazionale di Firenze. Questa mostra è anche
un esempio della necessità di collaborazione fra istituti culturali. Altri
fondi documentari vengono dall’Archivio Ojetti, conservato presso la Gnam di
Roma.
Viareggio dispone così oggi di due poli di prestigio per l’arte
moderna, entrambi legati a figure del collezionismo italiano: la Gamc, che vanta
una bella raccolta di opere pittoriche e di grafica, frutto di importanti
acquisizioni e donazioni di privati (il fondo Viani, le raccolte Lucarelli e
Pieraccini), e ora il Centro Matteucci, con la vocazione di mettere in rilievo
le figure dei collezionisti e di diventare a riguardo un centro di studi
imprescindibile. Due realtà che fanno di Viareggio uno dei luoghi più
interessanti sul litorale tirrenico dal punto di vista culturale.
Ojetti
e i Cento Amici del Libro
stella bottai
mostra visitata il 26 giugno 2010
dal 25 giugno al 12 settembre 2010
Da
Fattori a Casorati. Capolavori dalla Collezione Ojetti
a cura di Giovanna De Lorenzi
Centro Matteucci per l’Arte Moderna
Via D’Annunzio, 28 – 55049 Viareggio (LU)
Orario: da giugno ad agosto: da lunedì a venerdì ore 17.30-23.30;
sabato e domenica ore 10-13 e 17-23.30. Settembre: tutti i giorni ore 10-13 e
16-20
Ingresso: intero € 8; ridotto € 5
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0584430614; fax +39 058454977; info@centromatteucciartemoderna.it;
info@centromatteucciartemoderna.it
[exibart]
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