La mostra che Matteo Giuntini realizza nello spazio indipendente buzz kill a Livorno è complessa e suggestiva: entrare lì dentro significa interagire con un mondo a parte. Un cosmo direttamente proporzionale al lavorìo fantasioso dell’artista livornese, mescolato alle suggestioni delle sue ricerche tra il mondo dei freaks, quello del circo di una volta, del cinema retrò e di quella cultura dell’umano imperfetto, dove deformità e lacune sono protagoniste. Giuntini indica la strada dello spettacolo, facendo intervenire il fruitore in una scatola scura dove tutto accade e si muove attraverso un allestimento tra oggetti, sculture e disegni, accompagnati da performance di luci e ombre, candele accese e spente, immagini cinematografiche proiettate su forme create per la mostra, e una musica di accompagnamento.
Un mondo denso che già dal titolo introduce a tematiche della vita dolorose e difficili da affrontare. “Dente perdente” è l’umano sconfitto dal caso, ma che risorge trasformando le sue ambiguità in punti di forza; è il freak che nessuno vuole e diventa spettacolo e coreografia; è quel destino improvviso che poi trova modo di essere controllato. Ma è anche in ogni singola creazione che Matteo Giuntini ha sviluppato nel corso degli ultimi mesi. E il risultato scenografico è fatto da mani enormi che, tramite ombre e luci, girano inquiete; da un grande volto col naso da pinocchio incombe sul soffitto con un ghigno. Figure deformate; una casa in fiamme; tracce umane grandi o piccole, come quelle testine disegnate tutte in fila sulla parete, accompagnate da una candela che, spegnendosi, dà vita a danze di figure sulle pareti. E ancora sculture e disegni che dialogano tra loro presentandosi sfacciatamente, ma al buio. Denti che cadono; figure statiche in legno che lottano sul muro e che, sul volto, hanno proiettate immagini retrò di altri lottatori, quelli veri.
Queste alcune delle raffigurazioni che l’artista livornese ha creato attraverso un lavoro assiduo tra disegni a matita su piccoli fogli bianchi, allestiti su una parete nera illuminata solo dal basso, come una cripta visiva, e sculture posate su mensole: anche qui la luce è importante perché crea un gioco magnetico di ombre, vere protagoniste dell’esposizione. Giuntini elabora una giostra di volti, animali e oggetti con un gioco inquietante, suggestivo e cupo tra creazioni della mente e realtà dove risalta l’essere umano.
Rossella Farinotti
mostra visitata il 16 dicembre
Dal 16 dicembre al 14 febbraio 2017
Dente perdente, Matteo Giuntini
Spazio espositivo indipendente buzz kill
via Oberdan 14
Livorno
Orari: dal giovedì al sabato dalle 16.00 alle 19.30
Info:+39 391 1291195, buzzkillahz@gmail.com