Categorie: toscana

Fino al 14.X.2001 | Kounellis | Livorno, Bottini dell’Olio

di - 1 Ottobre 2001

Livorno, una intrigante provincia della costa tirrenica: gli odori del suo porto, “spessore di cose che si accumulano sulle strade di una città che vive del commercio, fra le navi, sul mare”. Kounellis, l’artista. Fra i due l’incontro è denso di sentimenti poetici inequivocabilmente affini a quelli che hanno stimolato i ricordi dell’infanzia al Pireo. Con una proposizione inedita, quasi fantasmagorica Jannis Kounellis stacca dal fondo un particolare aspetto di Livorno per farlo riaffiorare alla memoria. L’idea dell’opera, che può richiamare ai più attenti le epifanie poetiche dei lavori realizzati all’Hotel Lunetta di Roma o nell’Entrepôt Laine di Bordeaux, prende corpo all’interno dei Bottini dell’Olio. Gli ampi magazzini destinati alle derrate dell’olio furono realizzati per volontà del Granduca Cosimo II dei Medici su progetto di Matteo Primi, provveditore delle fabbriche di Livorno ed ampliati nel 1729 ad opera di Giovanni Del Fantasia. La loro funzione era quella di un’imponente opera di pubblica utilità volta a rispondere alle esigenze di una città, che agli inizi del settecento, aveva raggiunto 18.000 abitanti e il cui porto richiedeva molte strutture di supporto. Oggi, i Bottini dell’Olio, situati nell’antico e suggestivo quartiere della Venezia Nuova, sono interessati da un intervento di restauro e funzionalizzazione per costituire il secondo Polo espositivo cittadino. Si tratta, quindi, di uno di quei tanti ambienti, che, nati per altre ragioni, divengono in un secondo momento uno spazio espositivo ed ecco, allora che l’artista, come dice Kounellis, vive in questi spazi “una particolarità unica che non è neppure un’idea dell’architettura, ma semplicemente un’altra storia”. L’artista greco ha camminato sul pavimento lastricato del vasto edificio. Lì sotto, le volte del soffitto sostenuto da pilastri toscani, si trovano ancora i serbatoi in muratura per la conservazione dell’olio (i bottini), in parte interrati, rivestiti in ardesia. Vasche per l’olio sepolte. Kounellis ha afferrato la loro immagine e straordinariamente ha catalizzato la potenza evocativa di questa immagine mostrandone quell’interna capacità di estendere l’orizzonte delle risonanze poetiche. Le vasche, adesso, sono venute in superficie, ma non con lo stesso materiale tuttora ricoperto, bensì con ciò che era fuori da quel luogo. Una serie di vasche di ferro riempite d’olio disposte vicino ai pilastri, negli angoli, ovunque accolgono resti di legno, di barche, di scafi, di cose della città che vive sul mare. Le cose disseppellite sono cambiate: sono passate da una realtà pragmatica ad una scoperta poetica. L’espressione degli antichi valori formali in un linguaggio assolutamente nuovo, fa, così, della lingua, un fatto fondamentale che varca i parametri della funzione interpretativa sulla scorta dell’ottica della libertà creatrice dell’artista fino al punto da suscitare in chi guarda l’opera qualcosa che va oltre il riconoscimento del suo valore e della sua pura contemplazione. L’invito, qui, è esplicitamente rivolto non tanto a chi desideri visitare un’esposizione quanto piuttosto a chiunque aspiri a vivere un’esperienza, il che fa di questa mostra organizzata dal Centro Maiocchi di Milano per il Comune di Livorno sicuramente un’occasione da non mancare.

Silvia Fierabracci




KOUNELLIS
Mostra aperta al pubblico dal 23 settembre al 14 Ottobre 2001
Bottini dell’Olio, Viale Caprera – LIVORNO
Orario: dalle 10.00 /13.00 – 16.00/19.00 feriali e festivi, chiuso il lunedì
EVENTI CORRELATI:
Mercoledi’ 3 Ottobre, ore 17,30 Bottini dell’Olio – Viale Caprera – Livorno “CONVERSAZIONI”, interverranno Kounellis, Bruno Corà – Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci” di Prato, Dario Matteoni, Assessore alla Cultura e Beni Culturali di Livorno



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