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14
febbraio 2008
fino al 15.II.2008 S(e)oul Scape Firenze, Sesv
toscana
In mostra a Firenze la prima generazione di architetti sud coreani pronta all’esportazione. Ventisette progetti post-dittatura. Realizzati in una delle città più densamente abitate al mondo...
Organizzate in un semplice allestimento, foto e video descrivono le opere dei sei architetti sud coreani (Chung Guyon, Joh Sung-yong, Kim Young-joon, Min Hyun-sik, Seung H-sang, Yi Jong-ho) presentati come la prima generazione di progettisti pronta a confrontarsi con i reali cambiamenti politici e sociali avvenuti in un Paese uscito da un lungo periodo di crisi dalla fine della dittatura. E che dagli anni ’80 a oggi ha avuto un processo di crescita enorme, tale da renderlo una fra le maggiori potenze economiche dell’Asia.
Notevole l’impegno di questi protagonisti nel voler creare un nuovo paesaggio urbano in cui anche l’architettura abbia un ruolo centrale, lontano dall’ideale nazionalista che ha prodotto modelli di urbanizzazione di scarsa qualità. Tutte costruite dal 2000 a oggi le opere in mostra, e in particolare nell’area di Seoul, una delle metropoli a più alta densità di popolazione al mondo. Qualche perplessità suscitano gli esiti: lo stile che attraversa i vari progetti e che ricorre a forme geometriche e a toni minimali risulterebbe dimesso e poco personale in Europa. Sono i tentativi di una generazione di professionisti che, pur mantenendo un contatto con la storia e la tradizione del loro Paese, esprime l’esigenza di partecipare a un linguaggio di respiro contemporaneo e internazionale, in grado di poter attirare l’interesse anche al di fuori dei confini nazionali.
Le biografie di questi architetti rivelano i percorsi consueti di questa ambizione. Chung Guyon ha curato nel 2004 il padiglione coreano alla Biennale di architettura di Venezia, The city of the Bang; Joh Sung-yong ha curato invece l’edizione del 2002 ed è stato commissario e curatore nel 2006; Min Hyun-sik eKim Young-joon hanno entrambi completato gli studi dopo la laurea in Corea alla Architectural Association di Londra, lavorando poi presso Oma. Insomma, il “globale” dell’architettura contemporanea.
A supporto della mostra, il catalogo include saggi critici di Francisco Sanin, coordinatore del corso di architettura della Syracuse University a Firenze, e dell’architetto Pai Hyung-min, ricercatore al Mit e professore alla University of Seoul. La mostra viaggerà dalla primavera del 2008 attraverso le principali capitali europee, nell’ambito del programma di mostre itineranti organizzate da Image.
Notevole l’impegno di questi protagonisti nel voler creare un nuovo paesaggio urbano in cui anche l’architettura abbia un ruolo centrale, lontano dall’ideale nazionalista che ha prodotto modelli di urbanizzazione di scarsa qualità. Tutte costruite dal 2000 a oggi le opere in mostra, e in particolare nell’area di Seoul, una delle metropoli a più alta densità di popolazione al mondo. Qualche perplessità suscitano gli esiti: lo stile che attraversa i vari progetti e che ricorre a forme geometriche e a toni minimali risulterebbe dimesso e poco personale in Europa. Sono i tentativi di una generazione di professionisti che, pur mantenendo un contatto con la storia e la tradizione del loro Paese, esprime l’esigenza di partecipare a un linguaggio di respiro contemporaneo e internazionale, in grado di poter attirare l’interesse anche al di fuori dei confini nazionali.
Le biografie di questi architetti rivelano i percorsi consueti di questa ambizione. Chung Guyon ha curato nel 2004 il padiglione coreano alla Biennale di architettura di Venezia, The city of the Bang; Joh Sung-yong ha curato invece l’edizione del 2002 ed è stato commissario e curatore nel 2006; Min Hyun-sik eKim Young-joon hanno entrambi completato gli studi dopo la laurea in Corea alla Architectural Association di Londra, lavorando poi presso Oma. Insomma, il “globale” dell’architettura contemporanea.
A supporto della mostra, il catalogo include saggi critici di Francisco Sanin, coordinatore del corso di architettura della Syracuse University a Firenze, e dell’architetto Pai Hyung-min, ricercatore al Mit e professore alla University of Seoul. La mostra viaggerà dalla primavera del 2008 attraverso le principali capitali europee, nell’ambito del programma di mostre itineranti organizzate da Image.
laura tedeschi
mostra visitata il 24 gennaio 2008
dal 24 gennaio al 15 febbraio 2008
S(e)oul Scape
a cura di Francisco Sanin
SESV – Spazio Espositivo Santa Verdiana
Piazza Ghiberti, 27 – 50122 Firenze
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-18
Ingresso libero
Info: tel. +39 055666316; fax +39 0556241253; sesv@architettura.it; architettura.supereva.com/sesv/
[exibart]