Il territorio italiano è uno dei più ricchi al mondo di luoghi storici di grande pregio, che possono costituire un interessante contesto per proporre dialoghi e confronti tra antico e contemporaneo, all’insegna del rispetto di un genius loci che viene riletto e interpretato dagli artisti in maniera complessa ma sempre interessante. Predisposte per struttura e disposizione spaziale ad accogliere opere, installazioni e performance le ville sono state per secoli uno dei luoghi ideali per questo genere di manifestazioni, proprio per la loro storia legata allo svago, all’ozio e al riposo, che suggerisce momenti di pausa e riflessione, contrapponendo al negotium quell’otium salutare per sviluppare la creatività e il pensiero.
Nel cuore della lucchesia, la magnifica Villa Mansi , circondata da un parco progettato dall’architetto Filippo Juvarra nel Settecento, ospita fino al 15 marzo “Pari passo”, la mostra personale di Daniela De Lorenzo, che ha “abitato” con nove opere recenti (alcune realizzate per l’occasione) alcune sale del piano nobile, con volte decorate da affreschi a soggetto mitologico, attribuiti al pittore lucchese Stefano Tofanelli, stucchi e grottesche. Introdotta da un testo lucido e puntuale di Bettina Della Casa, fin dal primo impatto la mostra denota il perfetto accordo ricercato dall’artista con lo spazio, in un equilibrio ed armonia davvero ammirevoli e non comuni. Il fil rouge è il corpo, ideale fulcro della ricerca dell’artista: “ogni singola opera individua nel corpo umano il suo centro d’indagine” puntualizza Bettina Della Casa. Protagonista dunque, ma non sempre immediatamente presente nella struttura dell’opera. Se in Escamotage (2010) assume la forma dell’impronta di un ginnasta mentre compie un esercizio al limite del contorsionismo all’interno di un bassorilievo in feltro grigio, che appare e scompare a seconda delle gradazioni della luce naturale, in Pantomima un panno di feltro rosso assume la forma della spalla e del braccio dell’artista, appoggiato su un piano che ricorda un tavolo anatomico.
In un’altra sala l’artista ricama frammenti dell’apparato di vene e arterie su un tessuto bianco, dove si trasformano in paesaggi antichi e incerti, dove le traiettorie del sangue diventano rami, alberi o boschetti , quasi ad introdurre in maniera gentile e sussurrata i lavori più recenti dell’artista, e forse i più pregnanti per comprendere l’evoluzione della sua ricerca. Contrattempi (2014) riprende la struttura di Pantomima ma ne sviluppa le potenzialità attraverso una definizione di una forma che muove verso l’assenza e l’evocazione: le due teste in cartone chiaro , realizzate per strati incollati uno sull’altro sono prive della parte centrale , e vivono così di un’ambiguità che le apparenta ai grandi maestri della scultura del secolo scorso, da Umberto Boccioni a Costantin Brancusi fino a Bruce Nauman. Infine arriviamo a Indizi (2014), dove la sintesi è ancora più estrema: un pannello in MDF appoggiato a pochi centimetri da terra mostrano 4 intarsi in filo bianco che corrispondono alle traiettorie compiute dalle nostre pupille mentre osserviamo un’immagine. Dal corpo come riferimento diretto si passa qui ad azioni del corpo invisibili ma fondamentali, che definiscono nuove traiettorie per la futura evoluzione del pensiero di De Lorenzo:il materiale passa dalla forma al segno, acquistando senso e significato, come direbbe Michelangelo, “per via di levare”. Infine, un meritato ringraziamento ad Eva Perini, fondatrice di Sentiment of Beauty, un progetto di Vitalità Onlus che sostiene progetti legati all’arte, all’ambiente e all’artigianato d’eccellenza.
Ludovico Pratesi
mostra visitata il 4 febbraio 2015
Dal 9 novembre al 15 marzo 2015
Daniela De Lorenzo, Pari passo
Villa Mansi
Segromigno in Monte, Lucca
Info:info@progettovitalita.it, tel. 583/56390