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fino al 15.VI.2003 Alessandro Giovannini – The Games Pietrasanta (lu), Galleria Nicola Ricci
toscana
E’ il sogno di tutti i bambini. Come tanti piccoli Pinocchio abbiamo camminato su quei piazzali. Incantati dalle luci, dalle attrazioni, dal movimento tutto attorno. Attratti da quel mondo così piccolo e vario. E così malinconico, anche. Il Luna Park…
Una cartolina bianca. Tutta bianca, o quasi. Se non fosse per quella figura scontornata, appoggiata sulla destra. Dentro una maglietta scura a maniche corte c’è un bambino un po’ cresciuto. Ha la barba e un cappello di lana che gli copre perfino gli orecchi, chiuso con un laccio poco sotto il mento. Il bambino cresciuto guarda in alto un palloncino volare. Tiene il filo stretto in mano. Un palloncino ingabbiato in una rete metallica. Niente male per un invito alla mostra.
Alessandro Giovannini (Rieti, 1969) è quel bambino un po’ cresciuto con lo sguardo rivolto all’insù. Un preludio accattivante per questo giovane pittore che ha attraversato il tempo e che è riuscito perfino a cambiare. Pur restando fedele a se stesso. Ha iniziato raccontando la sua storia, con opere autobiografiche resuscitate da chissà quale passato. E mai banali. Ha tradotto in colore brandelli della sua vita. Che, come tali, non potevano che apparire su tele visivamente amputate. Ha poi abbandonato il non finito per intromettersi in alcuni fermo-immagine di film recenti, più o meno celebri. Rielaborazioni pittoriche che gli permettono perfino di entrare, con una felpa grigia e il cappuccio in testa, anche sulla nave di Star Trek.
Le intrusioni segnano la fine del racconto autobiografico. E da protagonista Giovannini diventa spettatore. Anzi, regista del bondage. Donne seminude, imbavagliate e ingabbiate da corde strette attorno ai seni e alle mani, legate dietro la schiena. Donne come animali al macello. In tutte queste fasi il giovane Alessandro non ha mai dimenticato (anzi!) l’uso della videocamera e, soprattutto, della macchina fotografica. Ed è proprio con la fotografia che inizia la ricerca per il suo ultimo lavoro.
Un ritorno violento all’infanzia, raccontata con gli occhi di chi non ha più sette anni. Ma che in fondo, poi, non è così lontano dal tempo in cui la voglia di giocare era tanta. Giovannini coglie istantanee di un mondo frenetico e colorato, quello del luna park. Fotogrammi che richiamano altri mondi. C’è movimento, c’è la colossale presenza di mostri dai tentacoli meccanici, ci sono vortici di colori, ci sono inquadrature così vere da pensare con nostalgia a quando anche noi giravamo e giravamo sulle giostre, fino a sentirci male. Perché il luna park, ovunque l’abbiamo vissuto, è sempre lo stesso. Sfondi dalle tinte piatte, sfondi cupi, sfondi animati, sfondi vibranti. E l’esaltazione sta nel colore, chiave di lettura e costante di questo giovane artista. Che fin dalle sue origini, come qui, fa a brandelli le cromìe. Le sminuzza e le ricompone per creare l’immagine con spirito futurista. E ora, che ognuno ci guardi dentro ciò che vuole…
gianluca testa
mostra visitata il 7 giugno 2003
Alessandro Giovannini – The Games
Pietrasanta, Galleria Nicola Ricci
via del Marzocco, 43
Fino al 15 giugno 2003
Orario: mar_dom 15.30-19.30
Catalogo in mostra, a cura di Angelo Capasso
Ingresso libero
telefono e fax 0584 283197
e-mail nicolaricci1@virgilio.it
sito www.galleriaricci.com
[exibart]
la mostra sembra orrenda
questa declinazione ultrasentimentale del pop è insopportabile, ipersoggettiva, iperlirica, dice qualcosa solo ai suoi adepti nostalgici e finisce lì.
e poi come cavolo avete fatto a visitare la mostra il 17 giugno se oggi è ancora il dieci????????:
“gianluca testa
mostra visitata il 17 giugno 2003”
MAH!!
my friend ale has a supermega car…drives too fast drives too fast!!!!!