24 luglio 2013

Fino al 15.XII.2013 Joana Vasconcelos Firenze, Gucci Museo

 
Joana Vasconcelos invita a guardare la realtà e le sue convenzioni codificate attraverso una lente che mette in risalto la loro natura stratificata. E i rapporti simbiotici tra quotidianità, dimensione domestica, energia emotiva e vie di fuga -

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Nel Contemporary Art Space del Gucci Museo, la mostra dedicata a Joana Vasconcelos (Parigi, 1971) ospita quattro opere dell’artista portoghese che oggi vive e lavora a Lisbona. Red Independent Heart (2008) attira lo sguardo, per poi attivare la curiosità di indagare, di andare oltre l’apparente frivolezza di una struttura che raffigura un cuore dall’aspetto vagamente zoomorfo. Spinge l’osservatore ad avvicinarsi. Ed è in quel momento che ci si rende conto di come l’enorme scultura sia composta da posate di plastica messe insieme, deformate, lavorate, rubate dal loro contesto originario e riposizionate per interpretare in chiave pop il “Cuore di Viana”, uno dei simboli della città di Viana do Castelo. In sottofondo Amalia Rodrigues, la voce della canzone popolare portoghese, completa l’opera assecondandone a ritmo di fado il movimento rotatorio.
Joana Vasconcelos - Psycho - 2010 - Photos by Alessandro Moggi - © Gucci
Nella seconda sala ci si allontana dalla monumentalità per addentrarsi invece in una dimensione domestica, che diventa luogo di costrizione ma al tempo stesso di fuga. Osservando Lavoisier (2011), il lavello sul quale riposa un polipo multicolore realizzato all’uncinetto, non si può fare a meno di immaginare una donna impegnata a lavare i piatti, che non accenna a spostarsi neanche quando i tentacoli dell’animale iniziano a risalirle le braccia e ad avvolgerle, lasciando su di esse la scia colorata di un tentativo di fuga creativa ed emotiva.
Con Psycho (2010) il percorso concettuale si sviluppa ulteriormente, ed è ancora la donna a essere protagonista. In questo caso l’energia emozionale si sprigiona attraverso due diffusori per doccia, sotto forma di serpente realizzato all’uncinetto e arricchito da piccoli elementi decorativi in vetro. È come se il flusso violento dei pensieri cercasse un contatto con il corpo nel momento di massima distensione, quando finalmente le difese si abbassano e il ruolo imposto, o tacitamente accettato, lascia spazio alla nudità e all’apertura verso altro.
L’esposizione si conclude con Hand Made (2008), un video che mostra alcune donne impegnate a lavorare a maglia e all’uncinetto, sullo sfondo di simboli dell’architettura portoghese. Cogliere il movimento circolare della telecamera che sottolinea il lavoro delle protagoniste non è immediato, e l’opera risulta più vicina a un’operazione documentaristica che alla video arte.
sergio oricci
mostra visitata il 14 luglio 2013
dal 20 giugno al 15 dicembre 2013
Joana Vasconcelos
Gucci Museo
Piazza della Signoria, 10 – 50122 Firenze
Orario: tutti i giorni dalle10 alle 20
Info: tel. +39 05575923302; www.guccimuseo.com

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