Spaziosi e solenni, provenienti da contesti urbani così come da boschi e foreste. Rcco gli Sceneries di Tina Gillen. Inquadrature pittoriche che dopo essere state esposte in Belgio, Germania, Svizzera, Francia, costituiscono la prima mostra personale della giovane artista in Italia. La Gillen –classe 1972, nata in Lussemburgo, ma vive ad Anversa– consacra lo spazio come fautore della suddivisione scenografica della sua tela. Sono i piani, scanditi verticalmente o in senso prospettico espandendosi in profondità, a dettare il ritmo e il percorso che dovrà essere seguito per intraprenderne la lettura critica. Solo cercando di capire la successione e il loro disporsi sulla
Il dipinto è realistico, mai reale. Alti palazzi, boschi invernali, interni industriali, lande desolate, ma sempre e comunque rappresentati in modo tale che un alone di non-senso disorienti e turbi lo spettatore. Così aderenti al vero, al presente, eppur così ingannevoli. Alla Gillen non interessa ricreare un paesaggio o uno scenario che sia specchio della visione colta dal nostro occhio: al centro della sua ricerca espressiva domina il distacco emotivo ed emozionale di chi, tra queste coordinate spaziali, si trova posto di fronte o inserito all’interno.
Le pennellate, ampie ed uniformi, distribuiscono il colore in maniera omogenea, compatta. Le tonalità si distendono in campiture pure, senza aver bisogno di mescolarsi tra loro, evitando così di ricorrere ad alcuna forma di contaminazione. Il senso di freddezza e di lontananza risulta immediato: essendo uno dei suoi principali obiettivi,
La seduzione delle opere di Tina Gillen prescinde da simbologie e strategie concettuali. E’ la sua stessa immediatezza stilistica e formale ad offrire al linguaggio pittorico il pretesto ideale per mostrarsi tutt’altro che immediato e facilmente leggibile.
marta casati
mostra vista il 26 settembre 2003
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