Categorie: toscana

fino al 16.XI.2007 | Solakov | Whettnall | Cecchini | San Gimignano (si), Galleria Continua

di - 7 Novembre 2007
Riformata. O meglio, rivedibile. Questo, prendendo a prestito il gergo militaresco, viene da dire dopo aver visto la prima personale italiana della belga Sophie Whettnall (Bruxelles, 1973). Perché era questo, dell’abituale tris servito dalla galleria di San Gimignano, l’evento più atteso, dopo che il suo video Shadow boxing si era rivelato uno dei rari highlights in una Biennale di Venezia dignitosamente plumbea. Nelle rètine di molti si era fissata la fotografia forte di quel video, la solida penetrazione nello spazio della protagonista -l’artista stessa-, inviolabile, nella sua presenza quasi trascendentale, di fronte al frenetico armeggiare del boxeur. Non ne tiene i livelli Red snow, la videoinstallazione presentata in questa mostra nello spazio dell’Arco dei Becci. Un lavoro stavolta dal lirismo debordante, con un cortile, con la vegetazione, con un paesaggio trasfigurato da una nevicata che ammanta tutto di un colore rosso acceso. Visualità appagata, grande rigore formale, ammiccamenti orientaleggianti prossimi a certo Matthew Barney, sequenze sature che trasfondono nella dimensione onirica “di ordinanza”, con tutti i giusti annessi simbolici. Eppure la sensazione resta quella di una certa disimpegnata immediatezza, di una ricercata “piacioneria”, diremmo con uno sciatto termine massmedial-politichese. Lodi comunque alla galleria che non si è fatta sfuggire una delle giovani artiste più interessanti viste di recente; e lodi anche per riproporre -nel caveau- altri due video che danno corpo e completezza alla mostra. Uno è il citato Shadow boxing, l’altro è lo straordinario Hasta el fin del mundo, epico “reportage” di alcuni tratti del Camino de Santiago, con la videocamera posta a livello del suolo a seguire i passi di una donna, attraverso strade, sentieri e viottoli, in un omerico viaggio cadenzato dall’evidenza anche sonora del camminare.

Pare soffrire per la vertiginosa costrizione ambientale Morphing wave, l’immensa struttura aerea sospesa da Loris Cecchini (Milano, 1969) dietro il palcoscenico dell’ex cinema, una sorta di tessitura ordita con circa 25mila sfere di polietilene. Un grande telèro, che a qualcuno ha richiamato alla mente, per l’approccio spaziale e la disposizione “casual”, i “sipari” di El Anatsui visti sempre a Venezia. Un elemento che inquieta con l’organica modularità cellulare, che va a risvegliare ataviche paure dell’ignoto fisiologico, sul confine che si fa labile tra naturale e artificiale. E allora la claustrofobica oppressione diventa funzionale alla percezione metafisica dell’oggetto, alla sollecitata evocazione.
Non delude Nedko Solakov (Tcherven Briag, 1957; vive a Sofia), al quale è dedicata la core exhibition, dove peraltro presenta le sue prime opere scultoree. E dove fa sfoggio di un conquistato ecumenismo creativo, districandosi con padronanza fra minimal-concettuale, installativo e diverse declinazioni anche narrative. Sculture che trovano evidenza comunicativa nei commentari scritti di pugno a corredo di ogni opera, ironica e provocatoria “imbeccata” per l’osservatore. Dal muro innalzato all’ingresso della galleria, “il cui sogno è servire la gente”, a L’orientamento delle notizie, raccolta dei numeri dei quotidiani Il Corriere della Sera e Repubblica usciti dall’inizio del 2007 all’11 settembre, con un’analisi sul taglio e l’orientamento delle notizie -fra destra e sinistra- nell’evolversi dei fatti. Nella platea Solakov invece riporta il Cinema nell’ex Cinema, apparecchiando sette proiezioni ispirate a sette dei suoi film preferiti. Ma non vediamo brani delle pellicole, bensì colori, proiezioni cromatiche delle sensazioni indotte nell’artista, cinefilo compulsivo, con veloci annotazioni autografe.

Solakov doppia il suo intervento al Castello di Ama, nella vicina Gaiole in Chianti, con un intervento che diventa l’ottava installazione permanente della straordinaria collezione dell’azienda vinicola. Nel salone di una delle due ville settecentesche della tenuta l’artista si ispira agli antichi affreschi che decorano il primo piano, con un intervento di natura pittorico-disegnativa.

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massimo mattioli
mostra visitata il 15 settembre 2007


dal 15 settembre al 16 novembre 2007
Nedko Solakov | Sophie Whettnall | Loris Cecchini
Galleria Continua
Via del Castello, 11 – 53037 San Gimignano (SI)
Orario: da martedì a sabato ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0577943134; fax +39 0577940484; info@galleriacontinua.com; www.galleriacontinua.com

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