In un passo del suo studio sul cinema delle origini, Il lucernario dell’infinito , il teorico statunitense Noël Burch invita il lettore a guardarsi dalla prospettiva teleologica della storiografia e a non ritenere, quindi, che ad ogni stadio evolutivo delle arti visive corrispondano lacune da colmare. Nella pratica della Videoarte, ambito sublime del nostro tempo (nel senso autenticamente kantiano del termine, ossia legato ad una facoltà soprasensibile della ragione umana che tende all’Infinito, ad una dominanza del soggetto sull’oggetto) il trionfo della tecnologia si risolve nella moltiplicazione dei punti di vista pur nel mantenimento, e sembra quasi un paradosso, della visione monoculare.
L’universo dei pixel che si sposano e si scontrano genera uno spazio ulteriore rispetto alla terza dimensione, e in conseguenza di ciò il limite diametralmente opposto al punto di vista diviene, a sua volta, punto di vista, regione da esplorare, apertura sull’ignoto; accanto a quest’alterità lontana se ne aprono ulteriori, a destra e a sinistra, specchi del nostro occhio o ponti che ci consentono di attraversare precipizi per raggiungere isole sconosciute: la Videoarte soddisfa l’esigenza di guardare con occhi diversi il mondo, di scoprirne aspetti nascosti e preziosi: è un modo di amare intensamente oggetti e soggetti isolandoli in una dimensione innocente poiché non invasa dal cammino della cultura e dalle sue storicizzazioni. In questo senso i migliori videoartisti recuperano, nel loro trattamento dell’immagine, quel pittoricismo che caratterizzava le redazioni di Sortie d’usine di Louis Lumière: l’aspetto mostrativo è e resta l’unica espressione.
La mostra Antropologica, curata da Fiammetta Strigoli, vede riuniti cinque giovani artisti i quali presentano video e stills da video. Tutti i lavori sono realizzati in digitale, tranne quelli di Tessa Den Uyl. In Prope di Raffaele Di Vaia , osserviamo la testa dell’artista che tenta di interagire con una piantina: cervello/fulcro che illumina un oggetto forse inconoscibile. Nel primo Video di Franco Menicagli , Cloni, immagini reali sono avvicinate, mediante Macromedia Flash e ulteriore montaggio in Premiere e Adobe After Effect, ad animazioni. Nel secondo lavoro, Metropolis , (edito anche questo mediante il procedimento Premiere – After Effect), lo schermo appare tagliato orizzontalmente in due parti e una Rosignano Solvay notturna evoca cadenti scenografie postindustriali. In Endovisions , di Paolo Meoni , la videocamera si insinua all’interno di alcuni abiti appesi; in D’argento , la mano destra di Simone Armelani acquisisce questo colore simbolo del Divino.
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Cara Maria, io penso che i tuoi commenti siano tra i più belli e poetici in assoluto, tra quelli che è possibile leggere in questo Guestbook. Le critiche di questa maleducata Fanny sono solo dettate da invidia: non farci caso, e continua a scrivere e ad esprimere la tua libertà e la tua delicatezza.
Con affetto,
Costantino
Costantino sei unico! Come te non c'è nessuno!!! Dai, fondiamo veramente il Maiani fan Club...Io voglio come presidentessa la Pezzica...E dai!!!...Ci facciamo entrare di diritto pure Sigolo/Po...
Cara Fanny, solidarizzo. Non se ne può veramente più di tutte queste suscettibilità e tutte queste disquisizioni su come scrive questo, come scrive quello (anzi, in genere sempre quello, perchè il "Costantino fan club" è veramente scatenato) Ragazzi,perché non ci date un taglio? Sapeste quanto siete noiosi!
Cara Fanny,
trovo molto più produttivi e stimolanti le osservazioni di Maria Pezzica (una persona sensibile e un'attenta lettrice) della tua ironia(?).
Ossequi
J.V.
Costantino: non ho niente da invidiare a Maria (fermo restando il massimo rispetto per Maria... sennò qui si arrabbiano tutti!!)
Cara Maria,
premetto innanzitutto che nè tu nè Costantino avete molto senso dell'umorismo (ma siete amanti?!?). Costantino mi dà della "maleducata" e sinceramente non penso di meritarlo. Il mio intervento era ironico e scherzoso e penso che avreste dovuto farci una risata sopra.
Comunque, se lo prendete così sul serio, vi spiego da cosa nasce.
I tuoi commenti si riferiscono spesso (scusami, forse non li ho letti tutti!) al modo in cui è scritto l'articolo, e fanno grossi complimenti al giornalista che lo firma. Questo mi sembra da un lato un pò opportunista e dall'altro fine a se stesso.
Non apre una discussione, non lancia un argomento a cui i lettori di Exibart possano unirsi.
Preferirei trovare commenti sulla mostra in questione, spunti di riflessione, scambi di idee... invece, tra voi trovo sempre una esagerata suscettibilità , pronti a irritarvi e polemizzare oppure a lodare il giornalista.
Ragazzi, un pò più di ironia.... da Costantino non mi aspettavo una risposta così (mi dai della "maleducata": ma quanti anni hai?) ma una risposta un minimo ironica e che trovasse un compromesso tra due lettrici che ehm... non si vogliono molto bene. Invece... si accanisce con una e prende le parti di quella che lo ha innalzato su un piedistallo. Che delusione!
Infine... per quanto riguarda il tuo modo di esprimerti Maria... lo trovo un pò posticcio... ma sei sincera quindi non posso volertene.
Ah: deludenti i video di Franco Menicagli. Era meglio la mostra allo Staproject in via Senese(l'installazione "Regina"), o quella a Spazio Disponibile dello scorso anno ("Manipulations", mostrata anche alla galleria Interno & Dum Dum di Bologna). Con questi suoi ultimi lavori è peggiorato parecchio.
Ciao Maria, domani verrò a vedere i tuoi lavoti alla "biennale" di Firenze!!
Quando ce vò ce vò!
... siete piccoli, davvero tanto piccoli.
E per nulla divertenti.
Ma, ovviamente, ognuno dà quello che ha.
Ecco perchè siete così piccoli e insignificanti.
Praticamente, paradigmatici idioti.
Ciao, Biz.
Fanny, mandami una e-mail così continuiamo il nostro dialogo in privato.
Via Fanny... facciamo pace... andiamo a prenderci un caffè e una pasta al cioccolato da Robiglio.
Andiamo al CINEMAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! a vedere "Apocalypse Now - Redux"... "sembrava che il Paradiso fosse improvvisamente precipitato sulla Terra sotto forma di gardenie..."
dai...
Il cinema è grande; la televisione molto più piccola.
Aha!!!!!!!!!!
:-)