Il sentimento di accelerazione del tempo
che oggi tutti proviamo è divenuto uno dei problemi centrali della società
attuale. Tutto deve avvenire subito, o meglio essere già avvenuto, in una
costante lotta contro il tempo e le possibilità. Nella nuova percezione
mediatica della realtà, anche le idee di inizio e fine tendono a svanire sotto
l’effetto di una contemporaneità di tutti gli accadimenti. Ma gli eccessi di
velocità arrivano spesso a rompere equilibri economici, ecologici, sociali e
psicologici.Sui rischi prodotti dalla rapidità e
sulle caratteristiche dei nuovi modelli di vita nella high speed society
riflettono i dieci artisti internazionali invitati alla Strozzina di Firenze
alla mostra As
soon as possible. Video, installazioni e sculture mettono in luce le contraddizioni
della nostra società “iper-veloce”, dando vita a un percorso capace di
coinvolgere gli spettatori in esperienze spazio-temporali da fruire
necessariamente con lentezza.Arcangelo Sassolino, nell’installazione Dilatazione pneumatica di
una forza viva,
interpreta la tensione dell’accelerazione moderna tramite la creazione di un
ambiente trasparente chiuso, in cui un contenitore di vetro viene riempito di
gas fino a giungere a un’improvvisa esplosione. Il collasso e il cedimento
fisico e mentale è infatti il rischio più evidente cui conduce la richiesta
sempre più insistente di prestazioni al massimo della velocità.
A questo proposito, Marzia Migliora ricorda la vicenda tragica del
campione di ciclismo Marco Pantani. Su un tappeto che rappresenta un tratto di
strada, l’artista riporta la celebre frase di Pantani: “Vado così forte in
salita per abbreviare la mia agonia”. Affermazione che diventa metafora dell’ansia da
prestazione a cui la velocità ci sottopone e con cui spesso è impossibile
lottare.Per dirla con le parole di Paul Virilio, filosofo e
teorico della dromologia (la scienza della velocità), “la storia umana si
può rappresentare come un’eterna corsa contro il tempo. Dapprima è una corsa
per la sopravvivenza, la fuga dai predatori – in seguito si trasforma in una
corsa per il potere”.
E nella società odierna, “se il tempo è denaro, la velocità è potere”.I tempi morti e la lentezza non spaventano però lo
scultore Jens Risch che, con le sue opere, arriva a dare una fisicità al tempo. L’artista
tedesco da anni realizza sculture composte da un’infinità di nodi su fili di
seta lunghi fino a un chilometro. Per portare a termine una delle sue sculture,
Risch impiega anni di lavoro, con un atteggiamento volutamente anticonformista
e contrario all’accelerazione, quasi un elogio alla lentezza.
Tirare il freno d’emergenza, come suggeriva profeticamente
Walter Benjamin agli inizi del Novecento, creare isole di decelerazione, sembra
infatti l’unico modo per arrestare la corsa verso lo sfacelo dell’umanità. articoli correlati
L’accecamento
secondo Virilio
Apocalisse
e altre storie
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e Futurismo
rosa carnevale
mostra visitata il 22 maggio 2010
dal 13 maggio al 18 luglio 2010
As soon as possible. L’accelerazione nella società
contemporanea
a cura di Franziska Nori
CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina –
Palazzo Strozzi
Piazza degli
Strozzi, 1 (zona Palazzo Strozzi) – 50123 Firenze
Orario: da
martedì a domenica ore 10-20; giovedì ore 10-23
Ingresso:
intero € 5; ridotto € 4; libero il giovedì ore 18-23
Catalogo Alias
Info: tel. +39 0552776461; fax +39 0552646560; info@strozzina.it; www.strozzina.it
[exibart]
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l'argomento interessantissimo gli è proprio sfuggito di mano....opere a dir poco debolucce alcune proprio neanche in linea con il tema nel complesso la mostra non ti rimane per niente non ti coinvolge...e poi quello spazio orripilante....