Alessandro Reggioli (Firenze, 1971) da diversi anni reinterpreta il genio leonardesco attraverso una personale cifra artistica che, pur con forti accenti di contemporaneitĂ , agisce nel pieno rispetto della fonte dâispirazione. Se fino a qualche tempo fa lâartista fiorentino era concentrato prevalentemente sul tema del volo, in occasione della personale al Palazzo Pretorio di Certaldo, grazie al suggerimento di Carlo Perdetti -professore emerito di Storia dellâarte italiana e titolare della cattedra di studi su Leonardo presso lâUniversitĂ della California a Los Angeles- affronta il tema del cuore, studiato da
Leonardo a partire dal 1498, epoca in cui, trentacinquenne, si avvicinava agli studi anatomici.
A Certaldo sono esposte 41 opere, tra
pittosculture, disegni, sculture e installazioni site specific. Queste ultime hanno una collocazione ben studiata, i
n quanto i grandi cuori di bronzo si trovano nel cuore della cittĂ stessa, nel bel mezzo del centro storico che pulsa di vita fin dal lontano medioevo.
A dare spunto a Reggioli alcune tavole anatomiche di Leonardo, fra cui quella del 1510 conservata a Windsor, dove sono raffigurati gli organi interni e il sistema cardiovascolare di una giovane donna. In questa illustrazione, per un moderno medico è chiaramente visibile una malformazione cardiaca che, al tempo di Leonardo, sicuramente era sconosciuta. Si tratta della displasia ventricolare aritmogenica destra, una patologia che porta a una maggiore dilatazione del ventricolo destro e a un conseguente assottigliamento delle pareti dello stesso. Reggioli raffigura la grave malformazione come se fosse non solo una malattia fisica, ma anche dellâanima. Il cuore di Reggioli è unâarmatura che si dilata oltre misura e che ha bisogno di un contenimento, di un limite al proprio esplodere. La cintura in cuoio apposta dallâartista è simbolo della sofferenza che dilania lâanimo e il fisico di è affetto da tali patologie cardiache. I cuori di Reggioli hanno varie dimensioni e sperimentano diversi materiali, dal bronzo opaco allâottone lucido, satinato o coperto da una patina rossa. Ma tutti sono stretti da quella cintura.
Accanto alle varie
Safety Heart Armour, ognuna caratterizzata da un numero simboleggiante la misura in centimetri della scultura stessa,
a Palazzo Pretorio sono esposte pitture realizzate tra il 2004 e il 2007, raffiguranti il tema del volo e architetture rinascimentali. A fuoriuscire dal dipinto -lâartista parla di pittosculture- sono piccoli aerei dal sapore poetico e fumettistico oppure una sorta di pipistrelli vitrei.
Questi modellini si muovono sulle tele come fossero sulle piste di atterraggio di un aeroporto, contraddistinte da una segnaletica specifica e da numeri tracciati con il normografo. Le tele con le architetture esprimono invece un ideale rinascimentale armonico, che si perde tuttavia in unâatmosfera di sospensione e non finito, grazie alle sottili linee che attraversano lo spazio del quadro e alle sgocciolature che languiscono sul fondo della tela.