Categorie: toscana

Fino al 19.IV.2013 | Da Boldini a De Pisis. Firenze accoglie i capolavori di Ferrara | Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e Villa Bardini

di - 23 Marzo 2013
Firenze accoglie un’accurata scelta di opere dagli anni del Romanticismo storico alla prima metà del XX secolo. Tra tutte spiccano le tele dei tre artisti ferraresi per eccellenza: Giovanni Boldini (1842-1931) Gaetano Previati (1852-1920) e Filippo de Pisis (1896-1956).
L’esposizione, curata da Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Chiara Vorrasi, ha uno svolgimento pressoché cronologico. Nella sede di Villa Bardini la rassegna si apre con una carrellata di opere di artisti legate ai modi dell’accademia ottocentesca di stampo risorgimentale e letterario per arrivare al simbolismo di Previati qui rappresentato da Paolo e Francesca (1909), tela di grandi dimensioni ispirata dal V canto dell’inferno dantesco. Di Giovanni Boldini sono proposte opere che mettono in luce i differenti momenti dell’attività dell’artista: ai ritratti e alle tele di matrice intimista legate alla tradizione regionale dell’Italia dell’Ottocento fanno da contraltare alcuni dipinti del periodo parigino tra cui una serie di ritratti di respiro internazionale che appartengono alla maturità dell’artista. I “personaggi” qui rappresentati (Fuochi d’artificio 1890, La passeggiata al Bois de Boulogne 1909, La signora in rosa 1916) si muovono sullo sfondo dell’alta borghesia, tanto che l’attenzione alla moda dell’epoca, la vivezza del colore e il guizzo della pennellata che ne sottolinea la rapidità d’esecuzione, fanno sì che queste opere risultino quasi come delle fotografie istantanee del mondo lussuoso e altolocato che Boldini era solito frequentare.
La sezione della mostra alla Galleria d’Arte Moderna a Palazzo Pitti propone invece le opere del Novecento. Troviamo ancora Gaetano Previati con una serie di realizzazioni del periodo simbolista (L’Assunzione 1901-03, Trafugamento del corpo di Cristo 1912, Paesaggio 1912), Achille Funi che si addentra nel XX secolo volgendo uno sguardo al recupero della tradizione classica quattrocentesca come evidenzia Ritratto della sorella (1921) e Roberto Melli. Di Melli è esposta una serie di tele (Autoritratto 1933, Composizione di oggetti 1934, Ritratto della moglie con abito a fiori, 1937) nelle quali è evidente la campitura piatta del colore e la scansione geometrica della composizione, caratteristiche essenziali della produzione di quest’artista troppo spesso sottovalutato.
Di notevole impatto è il nucleo delle tele di Filippo de Pisis databili tra il 1925 e gli anni Cinquanta, periodo in cui smette di dipingere per l’aggravarsi della malattia nervosa che l’ha colpito fin dalla fine degli anni Trenta. Si tratta di nature morte, fiori e vedute parigine che documentano buona parte della carriera artistica di de Pisis; sono opere realizzate con stile incisivo e sintetico, dove il colore ha un valore talvolta secondario rispetto al segno grafico fino a scomparire quasi del tutto nelle sue ultime prove.
La produzione di questi pittori ferraresi di nascita, che nel corso degli anni hanno ricoperto un ruolo di tutto rispetto nel panorama della storia dell’arte degli ultimi centocinquant’anni, è contestualizzata e accostata a quella di altri artisti locali che, seppur meno conosciuti, hanno svolto un compito molto importante nell’ambito ferrarese e contribuiscono oggi alla ricostruzione di un tessuto sociale e artistico di notevole rilievo.
Enrica Ravenni
mostra visitata il 18 febbraio 2013

dal 19 febbraio al 19 maggio 2013

Da Boldini a De Pisis. Firenze accoglie i capolavori di Ferrara

Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e Villa Bardini

Firenze

Orari:

Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti: da martedì a domenica 8.15-18.50

Villa Bardini: da martedì a domenica 10-19

Info: www.daboldiniadepisis.it

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