Categorie: toscana

fino al 19.IX.2008 | Gianni Caverni | Firenze, Istituto francese

di - 3 Settembre 2008
A volte la fotografia riesce a oltrepassare la sua funzione narrativa e di documentazione per abbracciare un ruolo più ampio, rivelare sentimenti e raccontare per frammenti storie vere e vissute. È quello che accade nell’esperimento intrapreso da Gianni Caverni all’Istituto francese di Firenze: l’artista ha incontrato trenta cittadini francesi residenti in Toscana e ne ha fotografato in altrettanti scatti gli oggetti della memoria, veicoli di una nostalgia e di un legame indissolubile che ognuno mantiene con la propria terra d’origine.
Il progetto ambizioso di Caverni si è imbattuto in storie e personaggi diversi: studenti, medici, giovani baby sitter, ma anche i detenuti francesi del carcere di Sollicciano. Ognuno ha rivelato quanto ha di più caro. Per qualcuno il ricordo è attaccato alla pelle, si tratta di un tatuaggio fatto a Marsiglia ed è tutto ciò che si porta dietro. Altri, invece, vivono in case dove i soprammobili si affollano e diventano portatori di memoria.
L’oggetto rende visibile il ricordo, diventa epifania di un passato che non si vuole dimenticare e al quale si torna sovente con la mente. Vecchie foto di famiglia, borse in pelle, pentole, orsetti di pezza, anelli fotografati nella loro collocazione domestica consueta non vengono isolati da Caverni, che lascia intravedere, con un uso controllato dello sfocato, dettagli del corpo dei proprietari: piedi, mani, presenze legate agli oggetti in questione.

Tutto sembra sospeso nelle foto di Caverni. Il tempo della memoria diventa una percezione indefinita. Solo le frasi che sono state collocate accanto alle trenta foto riportano a un vissuto realmente presente: i protagonisti si raccontano e, attraverso piccoli aneddoti della loro vita, diventano per lo spettatore nuovi anonimi amici. Le loro esperienze di vita sono suggestioni che riconducono alla nostra realtà e fanno vivere nuove associazioni mentali.
La Francia è vicina e le vite spesso si somigliano anche tra Paesi diversi. Il tutto scorre lento, sulla musica cullante di una canzone in Francia molto popolare, Douce France di Charles Trenet, alla quale Caverni si è ispirato idealmente. Le fotografie esposte costituiscono un tramite indissolubile fra la provenienza e il destino dei loro invisibili protagonisti e le storie così raccontate da Caverni rivivono attraverso i simboli di un passato mai dimenticato.

Caverni evoca la lontananza attraverso il contatto con le immagini e le figure della memoria. E sublima così la separazione, spesso dolorosamente vissuta, fra la terra d’origine e la patria adottiva.

articoli correlati
Caverni alla Corte Arte Contemporanea di Firenze nel 2002

rosa carnevale
mostra visitata il 10 luglio 2008


dall’undici giugno al 19 settembre 2008
Gianni Caverni – Douce France. Campionario poco palpabile di oggetti da memoria
Istituto francese – Palazzo Lenzi
Piazza d’Ognissanti, 2 – 50123 Firenze
Orario: da lunedì a venerdì ore 9.30-18.30; chiuso in agosto
Ingresso libero
Catalogo con testo critico di Valerio Dehò
Info: tel. +39 3486106610; direzione@istitutofrancese.it; www.istitutofrancese.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Brassaï. L’occhio di Parigi: a Bassano del Grappa un nuovo grande capitolo di storia della fotografia

Fino al prossimo 21 aprile il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita “Brassaï. L’occhio di Parigi”, la mostra realizzata…

24 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Armonie mediorientali e ritmi universali in Fondazione Prada a Milano

Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…

23 Dicembre 2024 19:07
  • Mostre

Parigi esplode di mostre: una ricognizione dalla capitale culturale dell’Europa

Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…

23 Dicembre 2024 17:59
  • Mercato

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

23 Dicembre 2024 17:42
  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05