Categorie: toscana

Fino al 19.VIII.2001 | Mimmo Rotella – Antologica | Pisa, Palazzo Lanfranchi

di - 24 Maggio 2001

Mimmo Rotella, la storia di una perenne modernità
L’arte come linguaggio, l’arte come veicolo straordinario della comunicazione incapace di prescindere dal presente, dal movimento, dalla trasformazione. Regala un intimo incontro con un artista capace, di volta in volta, di stupire per l’originale freschezza dei suoi lavori l’antologica di Mimmo Rotella inaugurata venerdì 18 Maggio a Palazzo Lanfranchi a Pisa. Le opere provenienti dalla collezione personale dell’artista e da prestigiose collezioni private rimarranno in esposizione fino al 19 Agosto prossimo.Mimmo Rotella, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, è al centro di una grande attenzione, che lo porta ad essere presente con mostre personali e collettive nei principali musei americani, europei ed asiatici. Tra le sue più recenti apparizioni è impossibile non ricordare quella in “High and low” nel 1990 al Moma di New York o quella in “Face a l’Histoire” al Centre Pompidou di Parigi nel 1996, o ancora non pensare al Rotella che fa scalpore nella rassegna “Italian Metamorphosis” al Guggenheim Museum di New York nel 1994 e in “Hall of Mirrors” al MOCA di Los Angeles nel 1996. A partire dal 14 marzo 2001, con un décollage astratto del 1953 e con una Marilyn classica, Mimmo Rotella figura insieme ai suoi compagni Noveau Réalistes nella grande mostra“Les Années pop” ancora in corso al Centre Pompidou di Parigi ed è stato selezionato da Harald Szeemann per la quarantanovesima Biennale di Venezia come “maestro storico”, uno dei punti di riferimento della sua visione panoramica dell’arte contemporanea, “la Platea dell’Umanità” .In quella che sarà la sala personale dell’artista, l’attuale Direttore della sezione Arti visive della celeberrima manifestazione internazionale ha, così, scelto di affiancare alle opere storiche e alle realizzazioni degli anni settanta e ottanta qualcosa di più recente emblematicamente esemplificativo della modernità di Mimmo Rotella. Pisa, quindi, accoglie un maestro molto lontano dall’essere un “classico” che appare più sui libri di storia dell’arte che nelle mostre. Come è avvenuto con la mostra dedicata a Keith Haring la città dedica la sua attenzione al rapporto tra l’artista e la civiltà urbana ritrovando in questa antologica forti motivazioni e convincimenti del fare cultura oltre naturalmente al grande significato culturale del lavoro e della personalità di Mimmo Rotella. Il tema che l’artista affronta da mezzo secolo ossia il costante “décollage” (strappo) della quotidianità attraverso i media informativi e l’appropriazione dei loro frammenti ha introdotto il vernissage cui sono intervenuti l’Assessore alla cultura del Comune di Pisa Fabiana Angiolini, che ha portato anche il saluto del Sindaco Paolo Fontanelli in visita a New York per un altro impegno istituzionale, Angelo Bongiovanni, Assessore all’Organizzazione e Risorse della Provincia di Pisa, Carlo Frittelli organizzatore della mostra, il prof. Guido Perez componente del comitato scientifico, Piero Mascitti, membro del Consiglio di Amministrazione Fondazione Mimmo Rotella e Mimmo Rotella. Motivi di salute hanno impedito, purtroppo, al curatore Pierre Restany di essere presente. “Peccato non ci sono dopo cinquant’anni di parole dette assieme, di manifesti strappati e di sogni divisi a metà avrei voluto essere con Mimmo e con voi a condividere questo grande evento; Mimmo a Pisa; Mimmo e questa sua grande antologica. Ci abbiamo lavorato sopra tantissimo con la passione di chi grazie all’arte rimane giovane e illuso che il tempo non passi e invece passa e lascia i suoi segni. Un banale accidente non permette di essere presente con il corpo, con l’anima Mimmo, lo sai che ci sono, d’altro canto sono cinquant’anni che le nostre anime si accompagnano. Ciao”. Con questo caloroso saluto il compagno di strada dell’artista ha fatto sentire la sua presenza, che tuttavia non si può non cogliere in una mostra che illustra l’intera avventura in divenire di Rotella. Dislocato sui due piani dell’edificio il percorso espositivo non si preclude la possibilità di sfruttare a pieno le caratteristiche del luogo che l’accoglie – deliziosa è la disposizione del Blank sulla parete del pozzo scale ottocentesco – . Partendo dagli anni quaranta con i predécollage attraverso i décollage degli anni sessanta , la mec –art e gli artypoplastiques si arriva ai lavori dei nostri giorni rimanendo felicemente sorpresi di individuare una costante giovinezza rintracciabile in quella attenzione ai colori, agli stimoli e ai segni della civiltà urbana tale da creare un’immagine poetica in continuo divenire: nella trasformazione, nel movimento è la vita. Nella cornice classica delle sale di Palazzo Lanfranchi, così distanti dalle “White boxes”, che generalmente accolgono l’arte contemporanea, l’opera di Rotella sembra strizzare l’occhio ai giovani, che possono identificarsi con il suo lavoro con un quid in più. “Lui che ho conosciuto, giovane calabrese a Roma nel 1958” racconta nel testo del catalogo Pierre Restany “quando proclamava che «strappare i manifesti dai muri è la sola compensazione, l’unico mezzo per protestare contro una società che ha perso il gusto delle trasformazioni favolose»; lui che diceva : «se avessi la forza di Sansone, incollerei Piazza di Sapgna con le sue tinte autunnali tenere e molli sulle rosse piazze del Gianicolo ai bagliori del sole calante…». L’ha avuta e ce l’ha ancora, Mimmo Rotella questa forza da Sansone che gli permette di edificare senza tregua un’opera che oggi fa di lui l’indispensabile testimone del suo attuale interrogarsi sul destino della modernità. La dimensione planetaria dell’opera di Rotella è la conseguenza logica di un totale inserimento nella cultura urbana del suo tempo. Una cultura che lo sguardo, il Radar mentale dell’artista, ha seguito nei momenti successivi della sua globalizzazione. Mimmo Rotella è stato un “noveau réaliste” ante litteram a Roma negli anni Cinquanta, pre – pop a Parigi negli anni sessanta, graffitaro e graffitista a Milano negli anni in cui lo era Basquiat a New York. Oggi come oggi Mimmo Rotella è l’uomo del momento: ecco la storia di una perenne modernità.”. Del resto la relazione che l’espressione estetica instaura con il proprio tempo è fondamentale. Ha detto Wim Wenders: “solo gli artisti sono i veri contemporanei: sono loro che ci fanno conoscere il presente, ma con un briciolo di anticipo. Anticipo nel senso che l’oggi non solo viene esibito, ma anche compreso”. Lo sguardo di Mimmo Rotella è un possente istinto analitico che lo spinge costantemente oltre il già noto. La sua avventura non finisce mai, la sua energia vitale nemmeno e l’artista continua a lavorare, a viaggiare, a trovare nuove immagini nell’inesauribile tesoro della cultura urbana.


Articoli correlati:
Intervista a Mimmo Rotella
Link correlati:
www.fondazionerotella.org

Silvia Fierabracci



Mimmo Rotella ANTOLOGICA
19 maggio – 19 Agosto 2001
PALAZZO LANFRANCHI,
Lungarno Galilei, 9 – PISA
promossa da Comune di Pisa e Provincia di Pisa con il patrocinio di MInistero per i beni e le attività Culturali Regione Toscana.
orario: dal 19 maggio al 10 giugno
dal martedì al venerdì 10/19
sabato e domenica 10/22
dal 12 giugno al 19 Agosto
dal martedì alla domenica 10/23
Biglietti: Interi L. 12.000; ridotti L. 8.000 per gli aventi diritto a norma di legge, per i possessori di Pisa card, del biglietto unico dei musei cittadini e del biglietto della mostra “Le navi antiche a Pisa”; L. 5.000 per studenti universitari, giovani fino a 18 anni e adulti oltre i 60 anni, gruppi minimo 20 persone e scuole (diritto ad un ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria); ingresso libero per bambini fino agli 8 anni.
Informazioni e prenotazioni: 050/910510 –
www.comune.pisa.it



[exibart]

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  • Mi fa impazzire Mimmo Rotella! Quel linguaggio mi ricorda la vera arte metropolitana. L'ho vidi nella mia città lo scorso anno, mi pare insieme alle opere di Hearing,Wharol e Basquiat
    Fenomeno Italiano!!!! CIaooooo!!!

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