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Per il Complesso Museale di Santa Maria della Scala (antico ospizio o xenodochio destinato ad accogliere ospiti di passaggio sulla via Francigena, orfani, donne sole, anziani e malati, funzione quest’ultima prevalsa sulle altre tanto da divenire Ospedale, il più antico dell’Europa occidentale, fino agli anni ‘70 del secolo scorso quando, costruito il nuovo nosocomio, si trasforma in un imponente e affascinante struttura museale) si apre un nuovo corso – dedicato al linguaggio contemporaneo e alle varie e molteplici interazioni possibili – caldeggiato dal sindaco Bruno Valentini e portato avanti dal Direttore Daniele Pittèri che il 29 giugno ha presentato “Fiori d’inverno a New York” (29 giugno -2 ottobre 2016), mostra di Francesco Clemente curata da Max Seidel con la collaborazione di Carlotta Castellani.
Con 10 opere di grande formato (suddivise in due cicli), l’artista napoletano di nascita (1952), newyorchese d’adozione che lavora per ideogrammi, spesso accompagnato dalla musica, rafforza il legame con Siena che nel 2012 lo ha incaricato di eseguire il ‘drappellone’ del Palio (regalato alla Contrada vincitrice del prestigioso agone che da 400 anni impegna uomini, cavalli, artisti, cittadini, pubblico con un profluvio di energie, vitalità ed entusiasmi).
Il ciclo delle 5 tele relative ai fiori, realizzato dall’artista a New York a partire dal 2010, è nato anche dalla collaborazione con la moglie, Alba Primiceri (disegnatrice di costumi e di scenografie teatrali e nel passato attrice) che ha scelto i fiori più comuni nella Grande Mela durante la stagione invernale, poi rielaborati dal Maestro il quale ha compiuto anche un’attenta selezione dei pigmenti di origine vegetale usati.
Complice una luminosità atmosferica determinata anche da un benefico e frizzante vento apportatore di deliziose nuvolette magrittiane, la giornata inaugurale ha avuto uno speciale coronamento con un programma musicale – frutto della collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci” ed espressione della volontà di fare dialogare diversi linguaggi artistici – dedicato al sodalizio tra Francesco Clemente e il compositore Morton Feldman (1926 -1987) cui l’artista ha dedicato l’opera For Morton Feldman.
Se si considera che Clemente, nel suo percorso dalla classicità alle avanguardie fino al superamento del linguaggio astratto per ritornare alle forme, si ispira liberamente a varie fonti quali mitologia classica, buddhismo, storia e letteratura orientali e in particolare alle tradizioni contemplative dell’India (Paese prediletto dove ha passato lunghi periodi e continua a trascorrerne) come dimostra tra le altre Wheel of Fortune (ispirata a una delle dodici ruote del carro del sole nel tempio dedicato a Surya, XIII sec., Orissa, Konarak), la mostra rappresenta per i visitatori dell’affascinante Siena un’occasione ghiotta per trovare coniugati splendidi esempi di arte del passato con quelli di un artista contemporaneo che ha esposto nei principali musei del mondo: dialettico connubio tra tradizione viva e innovazione pulsante.
Wanda Castelnuovo
mostra visitata il 28 maggio
Dal 29 giugno al 2 ottobre 2016
Francesco Clemente, Fiori d’inverno a New York
Complesso di Santa Maria della Scala
Piazza Duomo 2, Siena
Orari: tutti i giorni 10.30-18.30
Info: +39 0577 534571, www.santamariadellascala.com