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fino al 20.X.2003 Roberto Barni – Figure di Passaggio Firenze, Galleria Alessandro Bagnai
toscana
Un mondo che racchiude simboli atavici e composizioni innovative. Un’umanità che richiama la stilizzazione etrusca. Ma passa anche attraverso …gli uomini tubolari di Legèr, dai manichini di De Chirico o infine dall’ “Uomo che corre” di Malèvic. Come ha scritto Bruno Corà…
Con la galleria vuota l’opera di Roberto Barni si gusta appieno. Dopo il vernissage affollatissimo, negli ampi spazi rimangono solo colore e quell’atmosfera carica di rimandi e di dotte citazioni. Rivisitazioni che solo un grande artista riesce a gestire senza timori e con l’assoluta certezza che siano ormai un patrimonio genetico impossibile da relegare nel ricordo.
Nelle sculture e nelle tele troviamo elaborazione personale e capacità di esprimere in una sola armonica composizione icone ataviche e simboli contemporanei. Al centro delle due sale rispettivamente i grandi bronzi: Passione e Moto, avvolti dai colori decisi e dalle dimensioni avvolgenti dei dipinti. In Figure di passaggio, esposizione delle opere più recenti, si percepisce distintamente l’evoluzione artistica dell’ultimo periodo e ci si avvicina alla tematica del contrappunto come arte del comporre anche in sovrapposizione o meglio in opposizione, più soggetti e linee simultaneamente. Si assiste alla rinascita e al rinnovamento catartico di temi e segni che hanno scandito la storia e l’espressività degli antichi popoli mediterranei e che si rigenerano dal terreno fertile dell’arte.
Le figure di Barni ricordano l’arte etrusca nella estrema stilizzazione e nell’aspetto antropomorfo longilineo quasi Ombre della Sera, poetico appellativo dato al famoso bronzetto etrusco del III a.C.
Sembra che lo studio della toreutica sia familiare all’artista, i suoi cervidi appaiono balzati fuori da fibule e armille d’oro, decontestulizzati e perciò così moderni. Anche elementi fitomorfi appaiono sporadici ma estremamente efficaci negli oli su lino di Figure di passaggio fra gli alberi , Grande paesaggio con animali e alberi o Uomo e cervo in cornice di ferro. Ma la vera novità sono i fondi delle tele; al compatto monocromo da cui emergevano gli elementi figurativi, si sostituisce una trama rigata come in Figure su fondo a strisce bianche e rosse o in Andante capovolto dove le linee gialle sono strutturate a pentagramma e le silhouette si oppongono nella composizione del dipinto. Sembrano cercare passaggi in cui l’incrociarsi le preservi asetticamente dal contatto. Vagano senza meta e senza scopo come inFigure nere su azzurro, a volte senza testa verso incontri improbabili con cervi in cui si trasformano, come in Diversità.
E narrano, come dice in alcuni passaggi del testo in catalogo Bruno Corà di una ..umanità … (che) appare piuttosto come un modello o un prototipo dell’uomo reale svuotato da passioni, privo di tensioni drammatiche, pervaso da un automatismo deambulatorio…funzionale solo all’emblema del “wanderer”.
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Galleria Alessandro Bagnai
Via Maggio 58/r, Firenze (Oltrarno, zona P. Pitti)
Apertura: dal martedì al sabato ore 10.00/13.00- 16.00/20.00
Ingresso libero
Tel. 055212131
Fax: 055210307
e-mail: galleriabagnai@tin.it
www.galleriabagnai.it
Catalogo presente in galleria
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