Tra le opere in mostra emergono quelle di artisti del calibro di Fontana, Zigaina, Consagra, Baj, Villa, Fioroni, Monachesi e Matta. Esemplari rari, caratterizzati dalla massima cura illustrativa ed editoriale, nei quali viene meno il confine tra testo e immagine, poiché l’una si fonde nell’altra dando vita
La mostra nostalgicamente ripercorre non solo la storia dell’arte del Novecento ma anche quella dell’editoria d’arte italiana, puntando i riflettori in modo specifico su quella toscana dagli anni ’20 del XX secolo, fino ai nostri giorni. Ecco che troviamo l’esemplare n. 5 de Il Selvaggio di Mino Maccari pubblicato il 31 marzo del 1935, ma anche Il Frontespizio, rivista diretta da Piero Bargellini con xilografie di Pietro Parigi. Il numero pubblicato nel luglio del 1936 dimostra nelle sue illustrazioni un chiarissimo riferimento alla cultura e all’espressione artistica della corrente de Il Novecento e di quella “popolaresca” di Strapaese di cui Maccari è stato uno dei più insigni rappresentanti. Andando avanti nel XX secolo troviamo il libro Monumento, edito nel 1968 e realizzato dalla critica d’arte Mirella Bentivoglio –coadiuvata dall’artista Annalisa Alloatti – che ha voluto omaggiare in senso grafico-critico le parolibere futuriste di Francesco Cangiullo, Enzo Benedetto, e F. T. Martinetti.
Vere e proprie sorprese sono rappresentate dalle pubblicazioni di libri-opera di Lucio Fontana ed Enrico Baj. Il primo presente con un’opera di editoria
L’iniziativa, dunque, intende proporsi come una “collettiva” del libro d’arte, presentando quelli che furono i caratteri editoriali più innovativi per una regione come la Toscana che ha avuto una grossa tradizione di arte incisoria tra le migliori in Italia con cui dover fare i conti e da cui doversi necessariamente evolvere. Il libro si riafferma, perciò, come portatore di cultura non solo attraverso il suo contenuto ma anche in quanto detentore di un plusvalore rappresentato dalle raffinate immagini che lo rendono universale e dal linguaggio espressivo non subordinato a quello di un quadro, una scultura o un’opera polimaterica.
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