L’intervento di Christian Jankowski (Göttingen 1968) per gli spazi di BASE di articola in due fasi, l’installazione no-profit e il multiforme happening Friends to friends.
“No-profit”, titolo dell’intero progetto, si compone di un neon posto al centro della sala espositiva di BASE, a cui, durante l’opening della mostra, sono state affiancate una serie di scritte a mo’ di performance collettiva. Le frasi disposte sulle pareti dello spazio, sono state scritte dagli artisti e dagli operatori che ruotano attorno al collettivo di BASE e che hanno partecipato alla gestazione del progetto, descrivendo in una sorta di lista, i vari passaggi organizzativi nella costruzione della mostra. Come spesso avviene nei lavori di Jankowski, anche in questo caso l’opera prevede la collaborazione di persone esterne, rese co-autori del lavoro: la sua è una ricerca dove la performance permette di indagare compiutamente vari aspetti della realtà, con un approccio spesso umoristico, a volte surreale. No-profit ben si inserisce all’interno del contesto autoregolato di BASE, evidenziandone i meccanismi economici e collaborativi sottesi alla realtà fiorentina. I segni di questa sorta di rito iniziatico permettono allo spettatore di gettare uno sguardo nuovo sulle dinamiche organizzative dello spazio, generalmente celate al pubblico, e allo stesso tempo suggeriscono una riflessione più ampia sull’economia legata al mondo dell’arte e della cultura, amplificata dalla pura e perentoria presenza dell’elemento neon, posto come una sorta di ieratica scultura al centro della sala.
La seconda fase del progetto, Friend to friends, vede Jankowski ampliare in proprio campo di interesse al contesto territoriale di Firenze: l’opera si compone di una mappa, di fotografie e segni che testimoniano l’azione compiuta dall’artista in alcune trattorie e ristoranti della città. Ricalcando una pratica comune dei ristoratori che si fotografano accanto a personaggi famosi come testimonianza della qualità del luogo, Jankoswki si è fatto ritrarre con alcuni di loro, ricreando in maniera speculare le stesse pose delle foto con le celebrità (il ristoratore prendeva il posto del personaggio famoso e l’artista quello del proprietario). Le immagini differiscono dagli originali inevitabilmente per la presenza dell’artista ma anche per i segni del tempo passato nelle fisionomie dei proprietari dei locali. Completa la costruzione dell’immagine un cartello dove ogni ristoratore ha risposto ad una precisa domanda dell’artista: qual è la qualità di un buon amico? I molteplici responsi – rispetto, bellezza, condivisione, presenza – costituiscono i tasselli di una nuova geografia fiorentina, evocata dalla mappa degli esercizi coinvolti; Jankowski ha poi regalato le nuove fotografie ai proprietari dei ristoranti organizzando un curioso tour per le vie della città, una riscoperta di alcuni luoghi legati al turismo fiorentino attraverso un modo nuovo di fare arte e di presentarla ad un pubblico occasionale.
I lavori di Jankowski si concentrano sempre sulla relazione esistente tra autore e spettatore, tra linguaggio pubblico e società, attraverso opere video, serie fotografiche e azioni performative che destrutturano il consueto dialogo tra artista e pubblico, permettendo a quest’ultimo di inserirsi nell’opera e di partecipare, spesso involontariamente, al suo sviluppo. Un intervento apparentemente semplice ma intenso, quello di no-profit, che ripropone i meccanismi fondativi dell’attività di BASE quali elementi di senso dell’opera, tra amicizia, collaborazione, etica e autodeterminazione professionale.
Elena Magini
mostra visitata il 30 gennaio 2015
Dal 30 gennaio al 21 marzo 2015
Christian Jankowski, no-profit
BASE/Progetti per l’arte
Via San Niccolò 18/r, 50125 Firenze
Orari: martedì-sabato dalle 18.00 alle 20.00
Info: info@baseitaly.org – www.baseitaly.org