14 aprile 2014

Fino al 21.IV.2013 Frank Horvat, House with fifteen keys Seravezza Fotografia 2014, Seravezza

 
Una retrospettiva ma anche un esperimento. Il fotografo raccoglie e interpreta il proprio lavoro attraverso 15 chiavi di lettura, 15 occasioni per “non schiacciare il bottone” -

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Photography is the art of not pushing the button. Questo è il motto con cui Frank Horvat, fotografo di reportage, moda, ritratto, fotografia di strada, presenta il suo lavoro nella retrospettiva che Seravezza Fotografia gli dedica. Sigillo e suggerimento per il visitatore del punto di vista da adottare, più critico che accondiscendente riformulando il concetto del gesto decisivo dello scatto attraverso il paradosso dell’attesa, della tensione, dell’osservazione: il momento della fotografia non è un atto predatorio ma il risultato di un rapporto, un’intenzione e di uno stato d’animo. Intimamente coinvolto dalla poetica del momento decisivo di Cartier-Bresson, Frank Hovart ha applicato lo sguardo e il gesto della fotografia di reportage ad altri contesti, come la moda o la pubblicità, attraverso un movimento duplice: maggior realismo e maggior formalizzazione dell’immagine, un’estetica rigorosa che suggella il proprio senso col valore dell’attimo irripetibile, la decisione che rende al contempo reale e immortale un frammento temporale. 
Frank Hovart, Gargano, Italia 1950
“Nella maggioranza dei casi, la mia prima ragione per lo scatto è la luce su un soggetto. Poi, quasi come un ripensamento, vengono le idee, i sentimenti, i ricordi e le aspettative (consci o inconsci) che associo a ciò che vedo. Ed è vero che il museo immaginario, come Malraux lo chiamava, non è che una parte del mio arsenale”.
La mostra “house with fifteen keys” allestita nel Palazzo Mediceo di Seravezza, tra boschi, torrenti e vecchie segherie, articola il lavoro fotografico di una vita (dal 1944 al 2012), attraverso 15 “chiavi” corrispondenti a 15 titoli che ordinano 15 gruppi fotografici. Le immagini raccolte in ogni gruppo sono il risultato di un lavoro di editing sviluppato su concetti che regolano le connessioni e relazioni delle immagini tra loro, riducendo il ruolo della singolarità del momento e dello scatto a favore di una visione più ampia, poetica e riflessiva. La singola immagine, la fotografia unica, quella pubblicitaria, di cronaca, di moda non è più né quello che per cui era stata creata, né quello per cui era stata usata, le immagini diventano altro, uno strumento attraverso cui i concetti possono tornare a parlare. 
“Il mio eclettismo non mi ha sempre avvantaggiato: alcuni hanno messo in dubbio la mia sincerità. Altri hanno trovato che le mie immagini fossero poco riconoscibili. Come se fossero state realizzate da diversi autori. Questo mi ha portato a riconsiderare la mia fotografia e a cercarvi un denominatore comune. Non ne ho trovato uno ma quindici. Che si ritrovano in tutti quegli anni. E io li ho chiamati ‘chiavi’”
Luce, Condizione umana, Tempo sospeso, Occhio a occhio, Metafore, Fa pensare a…, Uno, Due, Tanti, La vera donna, Fuori luogo, Cose, Foto fesse, Autoritratti. 
Sono le parole che mettono insieme il principio e la fine della storia della fotografia di Horvat, la ricerca di una continuità e la scoperta delle ripetizioni e delle loro variazioni: al Cairo (Cairo swinging, 1962) in mezzo a rovine una ragazzina si dondola sull’altalena, colta nel volo, annebbiata dalla luce e dalla polvere. A Manchester (Manchester ship canal, 1955) da una vetrata un uomo con la pipa guarda le navi passare lungo il canale, una visione alterata da un gioco di riflessi e trasparenze. Entrambe nel loro tempo sospeso raccontano il carattere di un’esperienza comune ma differentemente declinata.
Queste “chiavi” sono personali sintesi visive in cui i soggetti ritratti e gli eventi passano in secondo piano rispetto a quanto nel loro insieme rimandano: dalla luce agli autoritratti è la fotografia stessa a porsi al centro della riflessione e del racconto che Hovart cerca di articolare linguisticamente, di riordinare secondo un ordine estetico e storico in cui l’immagine perda la patina dell’attualità e nel tracciare à rebours il suo percorso personale, si rimetta in contatto col mondo, diventando essa stessa documento e memoria di una storia più grande e condivisa. 
Barbara Galli
Mostra visitata il 01 aprile 2014
Dal 22 febbraio al 21 aprile 2014 
Seravezza Fotografia XI Edizione 2014 
Frank Horvat House with Fifteen Keys 
Via del Palazzo, 358 – 55047 Seravezza (LU)
Orari: Dal giovedì al sabato 15.00-19.00 – domenica e festivi 10.00-19.00
Info: Tel. 0584 757443 – info@seravezzafotografia.it – www.seravezzafotografia.it

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