Categorie: toscana

fino al 24.II.2007 | Lidia Bachis | Arezzo, Next Art Gallery

di - 29 Gennaio 2007

Non ci sono più armi nelle tele di Lidia Bachis (Roma, 1969; vive ad Artena) esposte alla galleria Next Art di Arezzo. Abbandonate le ragazze dal kalashnikov facile e tatuate con ideogrammi giapponesi, che avevano fatto parlare di un immaginario tarantiniano, ora la pittrice esplora, nelle sue tele (tutte del 2005 e del 2006) alcune di grandi dimensioni e altre non più grandi di un quaderno, un universo quotidiano, fatto di gesti usuali e luoghi vissuti giorno per giorno. La protagonista però è ancora la figura femminile, quasi sempre solitaria. Seduta sul letto di casa mentre fa una telefonata, davanti allo specchio in bagno, sdraiata sull’erba, in piedi davanti al letto, come per controllarsi allo specchio prima di uscire, in una stanza d’albergo o in posa davanti alla macchina fotografica, forse del solito fidanzato.
È una figura silenziosa che l’uso del colore -un colore acceso e squillante steso in campiture ora piatte ora sfumate come banchi di nebbia- riscatta dalla banalità. Rendendola a volte stridente ed enigmatica, a volte decisamente irreale. Come nel caso di Io Alice 02, in cui quello che dovrebbe essere il busto vestito di rosso di una ragazza, oltre al quale vediamo solo le gambe e i piedi, è in realtà una massa di colore cangiante, rarefatta, inconsistente, dal sapore vagamente orientale (dovuto anche agli ideogrammi posti a lato) che si contrappone al giallo dello sfondo.
È un uso del colore, questo, che fa venire in mente una certa pittura europea di fine Ottocento, non a caso fortemente ispirata da culture extraeuropee come quella giapponese, in cui il colore era usato in maniera non realistica a fini espressivi e soggettivi. Come, ad esempio, quella del il gruppo francese dei Nabis, vicini al più famoso Gauguin.
Le ragazze di Bachis a volte sono in posa frontale e guardano fuori della tela, verso l’osservatore, con sguardi magnetici e consapevoli spesso messi in evidenza da un trucco intenso. Altre volte le linee della composizione sono più spezzate, le angolature più mosse (il che rende più evidente l’uso di fotografie come base di partenza) e allora i volti non sono visibili: del tutto fuori campo o tagliati a metà oppure nascosti dalla massa colorata e ondeggiante dei capelli. Come nel caso delle due tele in cui la Bachis affronta il tema della coppia: significativamente, non vediamo il viso di nessuno dei due amanti. Solo due corpi contrapposti cromaticamente, come due entità inconciliabili, che tentano un incontro impossibile.

donata panizza
mostra visitata il 17 gennaio 2007


Lidia Bachis – Senza titolo
Next Art Gallery, Via della Bicchieraia 20 – 52100 Arezzo (centro storico)
Orario: dal martedì alla domenica dalle ore 16.30 alle 19,30.
Sabato anche al mattino (10.30 – 12.30), le altre mattine su appuntamento.
Ingresso libero – Info: tel 05751822580, 335 5357316
www.nextartweb.itinfo@nextartweb.it
A cura di Antonio e Pasquale Macrì


[exibart]

Articoli recenti

  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05
  • Progetti e iniziative

Venezia, alle Procuratie Vecchie una mostra per esplorare il potenziale umano

Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…

23 Dicembre 2024 10:05
  • Mostre

Francisco Tropa, il desiderio dell’arte: la mostra al Museo Nazionale di Monaco

Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…

23 Dicembre 2024 9:05
  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00