Massacrate quotidianamente da migliaia di immagini, le nostre menti hanno perso progressivamente la capacità d’analisi. Si sono impigrite, lasciandosi trasportare in percorsi predefiniti. Pubblicità, manifesti elettorali, riviste, quotidiani, telegiornali, internet. Canali attraverso i quali scorrono a folle velocità figure, suoni, parole e musica. Troppo veloci per poterle fermare, capire, analizzare. Ecco allora spiegato l’intervento di Leonardo Pivi. Che arresta il sistema del godimento rapido e inconsapevole della fabbrica massmediatica, capace solo di compiere scelte in base a regole di mercato.
L’artista ravennate coglie le immagini usa e getta, le scompone per riproporle con una nuova veste atemporale dal forte potere evocativo. Complice la materia, cioè i tasselli vitrei utilizzate per la composizione di micromosaici. Incastonati in copertine di settimanali sportivi, quotidiani, riviste d’arte, di musica, di approfondimento. Pivi fa propria questa forma d’arte con sapienza. Dispone con leggerezza i tasselli, quasi seguendo il movimento del pennello. Forma linee, sfumature, movimenti. L’insieme di tessere colorate dà vita a ritratti di personaggi più o meno celebri – ma comunque attuali – che trovano una nuova dimensione all’interno della copertina, che ritagliata con precisione assume la funzione di cornice.
Pivi, dunque, deframmenta l’immagine per ricomporla più reale dell’immagine stessa. Si orienta verso un’apparentemente banale costruzione (o ri-costruzione) visiva. Ma la forza del personaggio rappresentato esce così più chiara di come si sarebbe potuto ottenere con l’alta risoluzione di una fotografia. E risulta duratura. La stabilità dell’immagini ci permette finalmente di compiere la nostra analisi, di andare oltre. Secondo il fotografo Michel Delaborde “perché una cosa sia interessante basta guardarla a lungo”. Fissando le opere di Pivi, già scomposte e riproposte con
gianluca testa
mostra visitata il 7 luglio 2004
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hai voglia a caricare di significati e di filosofie..... ho visto la mostra e vi posso assicurare.... "il niente assoluto"