Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
17
luglio 2009
fino al 25.VII.2009 Hyo June Lee Pistoia, SpazioA
toscana
Una malinconica riflessione sul dogma della violenza. Con opere che manifestano l'impotenza della rinuncia all'aggressività. Il tributo bestiale a un fatale percorso di autodistruzione, individuale e di specie...
di Erica Tiozzo
Giovanissimo, da poco conclusi gli studi a Milano alla Naba, dove ha seguito un corso di Stefano Boccalini, l’artista coreano Hyo June Lee (Seul, 1984; vive a Milano) descrive nelle tre bianchissime stanze espositive di Uscita Pistoia la sua meditazione sulla violenza e sulla precaria condizione esistenziale dell’uomo, teso come una corda tra forze discordanti, creative e distruttive.
Dopo giorni d’isolamento, com’è prassi per Uscita Pistoia (lo spazio espositivo e laboratorio artistico fondato da Giuseppe Alleruzzo nel 2003, che fece della sua abitazione-studio una sorta di casa per artisti), il coreano espone installazioni a base di carta bruciata dove l’elemento del fuoco è indagato nel suo potere divorante di forma-non forma, che annulla la consistenza stessa della materia di cui è composto l’annesso spazio-temporale per emergere all’esistenza.
Si può controllare il fuoco, elemento base di vita e morte, frutto di conoscenza, come ricorda il mito del Prometeo? Si può dominare quello straordinario mezzo d’evoluzione e involuzione, che incenerisce ogni certezza, interrogando l’uomo nel suo agire intermedio fra creatore e creatura, egli stesso artefice e opera al bivio tra costruzione e distruzione? La risposta parrebbe negativa: non a caso, il titolo, fortemente connotato, è Suicidal Victory.
![Hyo June Lee - Suicidal Victory - veduta della mostra presso Uscita Pistoia, Pistoia 2009](https://www.exibart.com/foto/68401.jpg)
Autore di opere, esposte a Milano, in cui l’arma ipermoderna per eccellenza – la pistola – ossessiona l’osservatore, Lee interpreta quel disagio giovanile e tutto contemporaneo di sentire il mondo a un passo dalla fine a causa del logoramento della forza e della volontà creativa, e per il dilagare della violenza. Il coreano comprime il vitale in un movimento di morte, come se non fosse necessaria la distruzione dell’uovo per la nascita del pulcino.
![Hyo June Lee - Senza titolo - 2009 - carta bruciata - courtesy Uscita Pistoia, Pistoia](https://www.exibart.com/foto/68404.jpg)
La forza che “trans-forma” è la distruzione, dunque un atto violento: per Lee, ciò significa che la violenza è destinata a propagarsi e ad abbondare. Ma non si lamentava già Socrate dei tempi moderni e dei giovani, sentendosi a un passo dalla fine?
Dopo giorni d’isolamento, com’è prassi per Uscita Pistoia (lo spazio espositivo e laboratorio artistico fondato da Giuseppe Alleruzzo nel 2003, che fece della sua abitazione-studio una sorta di casa per artisti), il coreano espone installazioni a base di carta bruciata dove l’elemento del fuoco è indagato nel suo potere divorante di forma-non forma, che annulla la consistenza stessa della materia di cui è composto l’annesso spazio-temporale per emergere all’esistenza.
Si può controllare il fuoco, elemento base di vita e morte, frutto di conoscenza, come ricorda il mito del Prometeo? Si può dominare quello straordinario mezzo d’evoluzione e involuzione, che incenerisce ogni certezza, interrogando l’uomo nel suo agire intermedio fra creatore e creatura, egli stesso artefice e opera al bivio tra costruzione e distruzione? La risposta parrebbe negativa: non a caso, il titolo, fortemente connotato, è Suicidal Victory.
![Hyo June Lee - Suicidal Victory - veduta della mostra presso Uscita Pistoia, Pistoia 2009](https://www.exibart.com/foto/68401.jpg)
Autore di opere, esposte a Milano, in cui l’arma ipermoderna per eccellenza – la pistola – ossessiona l’osservatore, Lee interpreta quel disagio giovanile e tutto contemporaneo di sentire il mondo a un passo dalla fine a causa del logoramento della forza e della volontà creativa, e per il dilagare della violenza. Il coreano comprime il vitale in un movimento di morte, come se non fosse necessaria la distruzione dell’uovo per la nascita del pulcino.
![Hyo June Lee - Senza titolo - 2009 - carta bruciata - courtesy Uscita Pistoia, Pistoia](https://www.exibart.com/foto/68404.jpg)
La forza che “trans-forma” è la distruzione, dunque un atto violento: per Lee, ciò significa che la violenza è destinata a propagarsi e ad abbondare. Ma non si lamentava già Socrate dei tempi moderni e dei giovani, sentendosi a un passo dalla fine?
articoli correlati
Ancora residenze, in Toscana torna l’esperienza di Uscita Pistoia
erica tiozzo
mostra visitata il 25 giugno 2009
dal 25 giugno al 25 luglio 2009
Hyo June Lee – Suicidal Victory
a cura di Stefano Coletti
SpazioA ContemporaneArte – Uscita Pistoia
Via Modenese, 165 – 51100 Pistoia
Orario: da martedi a sabato ore 15.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0573977354; info@uscitapistoia.it; www.spazioa.it
[exibart]
oddio, questo spazio sviluppa la quinta essenza dell’artigianato contemporaneo dell’arte…guardate anche il sito. Forse però c’è una coerenza a professionalità invidiabili.