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fino al 27.IX.2002 XI Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara Carrara, sedi varie
toscana
Tre rassegne per illustrare la scultura contemporanea in tutti i campi dell’ispirazione e della materia. Scolpire il marmo, Scolpire l’idea, Scolpire la rete, e una retrospettiva sull’arte di Floriano Bodini…
A Scolpire il marmo, l’odierna collettiva internazionale di scultura nel Parco della Padula, manca tra i lavori dei sette artisti pubblicati l’opera di Mario Merz, a meno che non sia una bizzarra volontà dell’eccezionale installazionista intitolare con un laconico “C’è visita” il suo angolo d’ingresso incolto alla desolata e inaccessibile Villa Fabbricotti, per sollecitare magari a provvedere oppure no. E’ inoltre più magnifico per idea che per soluzione il “papier coupé” realizzato su due lastre verticali di marmo da Jan Hamilton Finlay, mentre è adeguato e di buon auspicio il giovane ulivo piantato in una perforazione al centro di una piastra di marmo grezza nella scultura ambientale di Dani Karavan a poca distanza dall’ingresso alla villa. I denti di giudizio di marmo bianco, installati da Luigi Mainolfi (foto a destra), all’interno di una voliera di ferro battuto che protegge la vita di passaggio da un pozzo aperto e prosciugato, come la meravigliosa installazione di Claudio Parmiggiani (prima foto in alto) di un candido uovo di marmo lucido e di dimensioni preistoriche tra due rocce sull’alto lato destro del parco, e l’eccezionale contributo di plastica grafica ed architettonica di Sol Lewitt, compensano invece anche i più critici visitatori.
Resta ancora l’opera più sorprendente della rassegna, l’installazione di Robert Morris: “La nottola di Hegel ”, in marmo e in volo con gli artigli pronti ad afferrare la preda, si visiona come l’ultima immagine di un incubo prima del risveglio guardando attraverso due piccole perforazioni a distanza di mirini da binocolo su una porta di legno di una minuscola rimessa tra gli alberi dietro Villa Fabbricotti.
Scolpire la rete è una delle sorprese della XI Biennale di Carrara nella Chiesa del Suffragio. L’entrata al coro è interamente coperta da pannelli neri laterali e da un maxischermo video. Un allestimento notevole – tranne la troppa luce solare che attutisce la qualità di visione – di un’idea meritevolmente epigone di Fluxus . Per visionare i contributi di web art di dieci giovani emergenti internazionali è richiesta l’interazione anche creativa del visitatore con un mouse sistemato su un alto piedistallo di marmo. Più che notevoli i lavori di Squid Soup e di Bugs, eccezionali quelli di Stefano Savi Scarponi e di Steve Keane.
Palazzo Caselli offre i suoi bellissimi spazi alla molto interessante retrospettiva di Floriano Bodini. Il primo grande periodo di Bodini (fine ’50 e ’60) è configurato in esili figure molto espressive, con superfici grezze e graffiate e di cui la maggior parte del significato è la sofferenza umana. Quasi opposta è la poetica di Bodini a partire dagli anni settanta. Di forme più voluminose e lucide, dove la composizione è spesso un equilibrio tra forme curve e forme rette, con poche ed eleganti incisioni grafiche. Bello anche l’unico catalogo disponibile alla Biennale.
Scolpire l’idea è una rassegna di bozze plastiche all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Carrara destinate alla realizzazione di sculture ambientali permanenti all’interno del Parco della Padula. Tra le nove idee emerge per impatto formale e per concetto quella di Donato Ovarini (foto a sinistra), l’applicazione di un imbuto di rame su uno spesso quadrato di marmo bianco perforabile col trascorrere dei secoli dal paziente e costante lavoro dell’acqua piovana raccolta dall’imbuto. Di classica modernità e di generose forme e volumi ben distribuiti il contributo di Franco Mauro Franchi con l’allegoria “Isola Apuanide ”. Notevole infine il marmoreo letto di ruscello in forma di tronco d’albero dedicato al Carione, il ruscello della Padula, nell’opera di Piero Marchetti.
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La recensione di Fabio Fassi
XI Biennale Internazionale Scultura Città di Carrara
Parco della Padula / Accademia di Belle Arti / Chiesa del Suffragio / Palazzo Caselli
Orario: 27/7 – 25/8, ore 10 – 23; 26/8 – 27/11, ore 10 – 21. Lunedì chiuso.
Info: 0585 72176 / 641425; www.labiennaledicarrara.com
Unica Biglietteria ufficiale: Palazzo Caselli. Biglietto intero: 5 euro; ridotto: 3 euro
Scolpire il marmo (a c. di Giuliano Gori): Ian Hamilton Finlay, Dany Karavan, Sol Lewitt, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Robert Morris, Claudio Parmiggiani – Parco della Padula
Floriano Bodini (a c. di Claudio Giumelli) – Palazzo Caselli. Katalogo: 12 euro
Scolpire la parola (a c. di Marco Nereo Rotelli) – Cava del Morlungo, ore 21.30, ingresso 2 euro, biglietteria Palazzo Caselli
Scolpire il pensiero (a c. di Massimo Donà): Festival di Filosofia con Maurizio Ferraris, Carlo Sini, Vincenzo Vitiello, Umberto Curi, Felix Duque, Pier Aldo Rovatti, Giacomo Marramao, Carlo Galli, Piergiorgio Odifreddi, Giulio Giorello, Enrico Ghezzi, Aldo Giorgio Gargani – Accademia di Belle Arti, Aula Magna, 26, 27 e 28 agosto, ore 15.30
Scolpire la luce: Maria Mulas – Parco della Padula, Fonderia
Scolpire la rete (a c. di Paolo Vagheggi – Kataweb) – Chiesa del Suffragio
Scolpire l’idea (a c. di Accademia di Belle Arti di Carrara): Piergorgio Balocchi, Rinaldo Bigi, Patrizia Bisonni, Francesco Cremoni, Franco Mauro Franchi, Augusto Giuffredi, Piero Marchetti, Donato Ovarini, Stefano Patti – Accademia di Belle Arti
[exibart]
Carrara la mia città natale, fin da piccola ho ammirato le cave del marmo, meta delle mie passeggiate, ho visto gli scultori al lavoro,
ma anche i cavatori al pericoloso lavoro.Desidero scrivervi una canzone di Albert Bassani:
…E A M SO’N MIS A PR’ GAR…
…( E MI SONO MESSO A PREGARE )
O Signore, tu che sei lassù
in cima alla cava,
tu che ogni cosa vedi,
fa che il blocco (di marmo)
sia pan per tutti,
l’acqua del filo (elicoidale)
sia vino
e la sabbia e la scaglia,
due spiccioli per star bene
e noialtri t’offriamo
la fatica e il sudore…
Albert Bassani
Ho desiderato scrivere questa canzone per darvi il senso della fatica del cavatore ed anche per una certa nostalgia della mia città natale.
Caro Fabio hai fatto un bel articolo.
Sei un fenomeno d’affetto, Maria! Guarda che io Ti vengo a trovare! Porto la chitarra e ti accompagno. Mi piacerebbe molto sentirtela cantare questa canzone. Sai che ho ritrovato la mia prima chitarra a Pisa quest’estate! La lasciai a una studentessa di filosofia, di cui ero assai invaghito, prima di ritornarmene in Svizzera. Non le ho più riviste per diciot’anni. Da Pisa a Ravenna, e da Ravenna a Monaco, poi di nuovo a Pisa… quasi quasi ha girato di più lo strumento che il troubadour. Ero così emozionato e così sorpreso che l’ho lasciata ancora là. Ma prossimamente risono a Pisa, vado, la riprendo, e al ritorno mi fermo a Lucca in private concert! Va bene?