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Ne abbiamo viste di mostre dedicate alla pittura fiorentina del Rinascimento, che rimane uno degli ambiti di ricerca più gettonati da studiosi e critici, nazionali e internazionali. Ma nonostante questo, abbiamo ancora molto da scoprire con qualche artista non troppo noto alle masse. È il caso di Piero di Cosimo (1462-1522), a cui dedica una mostra la Galleria degli Uffizi. La prima monografica mai realizzata sul pittore che pur essendo riconosciuto tra i più geniali e originali della scuola fiorentina a cavallo tra Rinascimento e Manierismo – come la mostra è in grado di mostrare – risulta noto finora solo a critici e storici dell’arte di professione, che ne hanno compreso il valore negli ultimi anni, avviando un lavoro di ricerca e approfondimento per ricostruirne il catalogo di opere sacre e profane, sparse tra i musei e le collezioni private di tutto il mondo. E ora riunite, in gran parte, agli Uffizi, grazie all’impegno del Direttore del museo, Antonio Natali, che ha curato l’esposizione assieme a Elena Caprotti, Anna Forlani Tempesti, Serena Padovani e Daniela Parente.
Si deve però a Serena Padovani, già direttrice della Galleria Palatina di Firenze, l’idea di proporre una mostra dedicata a Piero di Cosimo, che ora tutti possono apprezzare quale pittore originale, fantasioso e straordinario narratore di favole. Autentico maestro del Rinascimento fiorentino, ma di fama assai ridotta rispetto a quella di suoi contemporanei, come Filippino Lippi o Fra’ Bartolomeo. L’ interesse verso questo pittore sorge in contemporanea a quella della National Gallery di Washington – uno dei maggiori musei degli Stati Uniti dove sono esposti capolavori assoluti di artisti quali Leonardo da Vinci o Vermeer – che pensava a una monografica sul “nostro” artista. Da qui la nascita di una interessante collaborazione che ha portato all’organizzazione di due eventi espositivi per il 2015: il primo nel museo americano, terminato il 3 maggio scorso, e il secondo negli Uffizi. Due eventi però distinti e non una mostra in due tappe, con appena trenta dipinti di Piero di Cosimo in comune nelle due esposizioni, tra i cento esposti a Firenze. Fra le opere svelate al pubblico italiano spicca la tavola con la Morte di una ninfa della National Gallery di Londra, indubbio capolavoro dal soggetto ancora misterioso, che fin dal XIX° secolo ha stimolato la fantasia di altri artisti. A fianco di mirabili ritratti, come quello di Giuliano da Sangallo, eccezionalmente prestato dal Rijskmuseum di Amsterdam.
La mostra fiorentina ricostruisce in toto il percorso artistico di Piero di Cosimo: allievo prediletto di Cosimo Rosselli, dal quale derivò fra l’altro il nome con cui divenne noto (il vero nome dell’artista è Piero di Lorenzo). Gli incontri determinanti con l’arte di Leonardo da Vinci e dei pittori fiamminghi, che stimolarono la sua capacità di osservare la natura e la realtà circostante con incantata meraviglia, trasportandone di volta in volta frammenti nei dipinti di soggetto sacro, dove si arricchiscono di significati simbolici. Nella descrizione consegnata ai posteri dal Vasari, del resto, si legge di un artista a dir poco eccentrico, nient’affatto socievole e sempre assorto nella contemplazione degli aspetti più selvaggi e inconsueti della natura. A cui si deve, probabilmente, l’originale linguaggio tipico del suo stile. La mostra però prova a spingersi oltre i lineamenti vasariani, consegnandoci un pittore di sicuro pregio, di cui, d’ora in poi, inizieremo a parlare.
Alessio Crisantemi
mostra visitata il 24 giugno 2015
Dal 23 giugno al 27 settembre 2015
Piero di Cosimo 1462 – 1522
Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera
Firenze, Galleria degli Uffizi
Orario: martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; dal 7 luglio il martedì ore 8.15 – 22.00;
Info: firenzemusei@operalaboratori.com
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