Nella rassegna Homo cyber: il fascino, le prospettive, le inquietudini dell’era informatica non poteva mancare l’arte. La bit art è qui rappresentata da quattro artisti molto diversi per i quali le nuove tecnologie sono spesso contemporaneamente oggetto e soggetto delle opere. Questo gioco di riflessione conferisce inevitabilmente un pathos critico al loro lavoro che si trova fortemente inserito nella realtà dei nostri giorni.
A cominciare da 0100101110101101.org che ha fatto della capacità di deviare e confondere i tradizionali circuiti della comunicazione il proprio tratto distintivo. Qui, il duo presenta due opere. Biennale.Py, già proposta alla Biennale di Venezia del 2001, costituita dal software di un virus informatico che sopravvive in un’altalena di contagio e guarigione all’interno di una macchina perpetua auto dis/infettante. Il processo fa del virus un vaccino utile soltanto a perpetuare la propria esistenza. Con l’operazione Vaticano.org si entra nel doppio perverso del sito del vaticano (www.vatican.va), grande esempio della potenza del falso in rete. Il sito ha circolato realmente on line nel
Lorenzo Pizzanelli con Moschea presenta un’installazione in cui due videoproiettori fanno apparire su due pareti una di fronte all’altra alcune noiosissime mosche, su sfondo levantino. Le mosche sono tredici, con volti di umani noti a tutti. Da Giulio Cesare a Berlusconi e Bin Laden, passando per Pio XII e Hitler, ciascuno è invitato a scegliere il proprio nemico e castigarlo virtualmente con le palette appese ad un chiodo accanto allo schermo. L’opera lascia lo spettatore libero di scegliere chi odiare, di costruire il proprio nemico, ma per tutti c’è un uguale destino. Le mosche schiacciate risorgono dalle loro ceneri e dopo alcuni minuti tornano a ronzare. Pizzanelli -che da anni lavora con il multimediale e con il coinvolgimento attivo dello spettatore- ha presentato alla Stazione di Firenze nella prima settimana di ottobre i primi tre schemi dal suo Iconoclast Game (www.iconoclastgame.it) opera videogioco sulla storia dell’arte, lasciato in balìa degli avventori più diversi che si sono cimentati attraverso un tappetino elettronico.
Con un videogioco è presente Mauro Ceolin, che ha sviluppato il software Google battle dove il colosso dei motori di ricerca deve difendersi dagli attacchi delle altre grandi compagnie come Altavista o Yahoo.
Infine Marco Cadioli presenta delle stampe digitali che documentano l’evento biforcuto del Mayday Netparade 2004 (www.euromayday.org/netparade ), la prima manifestazione doppia della storia. Il corteo dei precari svoltosi nelle piazze di Barcellona e Milano nell’aprile 2004 ha avuto, infatti, un precedente virtuale on line dove 17000 persone si sono costruite un doppio che presenziasse al cybercorteo. Ed è proprio dell’evento virtuale che Cadioli offre un puntualissimo reportage.
link correlati
www.iconoclastgame.it
www.vatican.va
www.euromayday.org/netparade
giovanna gioli
mostra visitata il 10 ottobre 2004
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