-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
dipingere sotto le logge dell’Accademia di Belle Arti di Firenze è un vero
spettacolo. Una grande tela bianca di 3 metri per 20; una mano decisa, veloce e
sicura traccia segni neri che si compongono e si scompongono nell’opera. L’artista
si sposta e il segno lo segue come un’ombra, l’impronta pittorica non lo
abbandona mai, come narra l’opera stessa: I
like painting and painting likes me.
Lucio Pozzi (Milano, 1936) ama sporcarsi le
mani col colore, gestirlo, trattarlo, spesso separarlo nella composizione.
Nelle opere si percepisce fortemente l’imprinting della Pop Art americana e del
culto per Mark Rothko. Dal 1962 al 2005 l’artista ha infatti vissuto negli Usa e
soprattutto a New York.
Costante
è la sua analisi del linguaggio pittorico, che si evolve e si orienta nello
spazio e nel tempo, come dimostrano i tre eventi in successione a Firenze da
ottobre a fine novembre.
Per
Pozzi l’arte è senza fondo e uno scambio di proiezioni fra artista e
osservatore. È accaduto all’Accademia, dove lo ha accompagnato nel suo lungo e
variegato percorso la folla di studenti e turisti che si assiepava per
condividere l’evento. Accade alla Galleria Frittelli, dove si svolge la mostra Endless.
Accadrà al Museo Marino Marini per la presentazione del volume omonimo alla
performance, I like paintings and paintings like me, realizzato
raccogliendo le foto delle tre settimane di lavoro precedenti oltre ad alcuni
lavori della collezione Crowd Painting.
In
divenire è il suo racconto pittorico, in divenire il dialogo muto con la
homeless che tutte le mattine si è fermata con lui per scrutarlo nell’azione pittorica e commentarla a suo modo. Un’intensa esperienza e
un’indagine a tutto campo nella storia dell’arte contemporanea, fino ai recenti
lavori esposti in galleria, in cui l’artista porge una nuova lettura dei codici
espressivi pittorici. Senza timore dipinge nell’ultimo periodo vasi colmi di
fiori colorati, con la nonchalance di chi non delega alla moda del momento o
alle nuove tendenze artistiche. Nascono così tele colte e gustose all’insegna
di una gran mano e altrettanta freschezza.
La
libertà creativa e culturale di Pozzi si esprime in tutta la sua complessità,
confermando lo spirito di ricerca e indagine sull’arte come esperienza. Tanto
che i Flower Paintings sono lavori molto controversi e
accolti con sospetto dai concettualisti tradizionali, ma che incentivano,
secondo l’autore, “stimoli di maggiore
intensità percettiva”.
I lavori
intitolati Rug group sono stati esposti più volte. Ogni quadro è
dominato da un nucleo centrale dove aree strette e allungate di colore formano composizioni
basilari. Decisamente più conformi al
concettuale, identificano il basilare lavoro
dell’artista, che afferma: “Ci gioco con distorsioni quasi insostenibili
del piano dipinto, separando le parti con stretti interstizi diagonali”.
daniela cresti
mostra
visitata il 9 ottobre 2010
dal 9 ottobre al 27 novembre 2010
Lucio Pozzi –
Endless
Frittelli Arte Contemporanea
Via Val di Marina, 15 (zona
Mercato di Novoli) – 50127 Firenze
Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 15.30-19.30; lunedì e festivi su
appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 055410153; fax +39 0554377359; info@frittelliarte.it; www.frittelliarte.it
[exibart]