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fino al 29.IV.2007 Ben Vautier Firenze, Galleria Il Ponte
toscana
Arte che si occupa del quotidiano, anche dell’insignificante. Che guarda all’uomo con i suoi piaceri e le sue debolezze, che crea luoghi (happening) dove il visitatore si sente spettatore e soggetto…
“In quel tempo Ben venne a Firenze e disse: sono venuto per ascoltare la risata di Chiari, e cercare il limite dell’arte…”. Parafrasando Cristo, l’artista si accinge in questa mostra a dimostrarci che il limite dell’arte è dimenticare l’arte. E che è l’artista a decidere il limite dell’arte stessa. Che per cambiare l’arte si deve cambiare l’uomo. “ …ma perché cambiare? Le donne mi piacciono così, conclude Ben Vautier (Napoli, 1935; vive in Francia) in una delle sue opere, scritte sul muro dello spazio espositivo. E al di là di tutte le enunciazioni sembra essere questa la verità somma: gli piacciono le donne, e “il flusso inarrestabile della vita che sbaraglia il vetusto circuito artistico” (Claudio Musso). Lo afferma quasi convulsamente e ne sembra irretito, anche nelle considerazioni poetico-ironiche o nelle performance affabulatorie sulla grande pittura del passato, da Rubens a Velasquez, da Giotto a Michelangelo. Tutti Importanti, tutti esposti in grandi Musei, tutti artisti fiacchi di ego tutti “…lecchini del potere…”. Insomma una banda di egoisti, di “pompiers”, che compiacciono il padrone e camuffano il loro erotismo in scene bibliche con donne nude e seducenti insieme a seducenti uomini nudi.
Vautier è un ironico-incazzato a tempo pieno, trasuda trasgressione, e nella migliore tradizione dei fluxers parla di artisti che nella pittura ufficiale sono divenuti grandi ed esposti nei musei di tutto il mondo. El Greco, Van Dyck, Beato Angelico… Che sia manipolazione? , si chiede l’artista. E si risponde affermativamente. La sola possibilità che gli rimane per non somigliare a costoro è perdere il proprio Ego e chiuderlo simbolicamente in una valigia, da esporre come opera nella personale a lui dedicata. Da maestro della provocazione e da eminente esponente di Fluxus (movimento fondato nel 1961 da George Maciunas), l’artista mette in discussione ogni confine. Le sue opere sono tutte giocate sul limite, sulla destabilizzazione, sul mettere a dura prova l’osservatore. E Vautier ci riesce. Alzando sempre il tiro ed esasperando i toni per oltrepassare la barriera dell’irritazione, della tensione che si fa arte e di questa si ciba.
Per quanto le opere risentano di evidente datazione del linguaggio espressivo e dell’insita “filosofia” inizio anni Sessanta, la grande rilevanza del movimento sta ancora in Ubi Fluxus ibi motus (Biennale di Venezia 1991).
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Ben Vautier – l’arte del limite o il limite dell’arte
Galleria Il Ponte arte moderna e contemporanea, Via di mezzo 42/b – Firenze (zona S.Ambrogio) – Ingresso libero – Orario:16/19.30. chiuso lunedì e festivi
Tel-fax: 055240617 – www.galleriailponte.com – Catalogo edizione Il Ponte
Curatore: Andrea Alibrandi
[exibart]