La salita è faticosa e lunga. Le scale che si arrampicano sulla Torre Guelfa funzionano quasi da percorso iniziatico, secondo uno dei topos dell’arte ambientale. L’arrivo alla terrazza d’avvistamento lascia senza fiato. Non è Panorama, il lavoro site specific di Luca Vitone (Genova, 1965, vive a Milano) a sopraffare lo sguardo, ma la vista reale. Un volo d’uccello sulla città, tagliata in due dall’Arno. Basterebbe la scelta di questo punto di vista privilegiato a costituire l’opera d’arte. Dalla torre, la realtà urbana acquista quasi la fisionomia di una mappa. La carta geografica, cara alla ricerca dell’artista, offre la possibilità di dominare l’insieme delle cose ed individuare le loro relazioni. Consapevole della pienezza dell’esperienza visiva che propone suggerendo un punto di vista così rialzato, Vitone s’inserisce nel contesto con un’opera estremamente discreta.
Quattro cannocchiali esili e metallici si affacciano dalla balaustra, puntando in direzioni diverse. Al contrario di quel che è facile aspettarsi, l’obiettivo non consente una visione da vicino di quanto ad occhio nudo appare lontano. Propone invece un viaggio indietro nel tempo. Le lenti fanno zoom su quattro episodi di vita quotidiana avvenuti tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta nei quartieri di Pisa verso cui puntano.
Nell’ottica de I luoghi sensibili, il progetto della Circoscrizione 6 a cura di Ilaria Mariotti in cui Panorama rientra, Vitone restituisce una lettura della città maturata attraverso il confronto diretto con i suoi abitanti. L’incontro con alcuni testimoni della vita studentesca intorno al Sessantotto ha spinto l’artista ad affrontare una ricerca archivistica tra i documenti di quel periodo. In fondo ai cannocchiali compaiono i ritagli di fotografie scattate durante la contestazione, vissuta in modo intenso e partecipato nell’ateneo pisano.
Selezionate tra le fotografie messe a disposizione dall’archivio della biblioteca Franco Serantini e dal Cavaliere del Lavoro Flaminio Farnesi, le immagini non rappresentano momenti di lotta, ma occasioni rilassate e divertite, come la spesa al mercato, la preparazione per le notti trascorse nelle facoltà occupate, le assemblee e le feste. L’artista rievoca un periodo che non ha vissuto personalmente, mettendo in evidenza non tanto gli aspetti violenti, facilmente condannabili, quanto quelli quotidiani, occasione di scambio e crescita personale. Cerca di proporre una rivisitazione storica per cercare di superare la visione comune del movimento studentesco, deformata dal trauma della violenza che lo ha percorso.
Il Panorama di Luca Vitone regala agli abitanti di Pisa l’opportunità di recuperare la consapevolezza delle mille suggestioni che il tempo e la memoria, anche quella recente e meno idealizzata, infondono nei luoghi.
silvia bottinelli
mostra vista il 30 giugno 2006
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