La ricerca che Federica Perazzoli ha condotto con le opere presenti in galleria è caratterizzata da un’esigenza di nitore, tanto sul piano formale quanto su quello compositivo. Lo stesso soggetto ritorna ossessivamente in tutte le opere esposte: si tratta di una testa, isolata dal resto del corpo, galleggiante sulla vasta nudità del campo bianco. La figura, pur nell’estrema varietà delle elaborazioni è composta su rapporti fissi e tratti somatici ricorrenti: la scatola cranica sovradimensionata e fortemente bombata, le labbra sottili, la profondità delle fosse orbitali.
Nelle opere, tutte di diverso formato, l’attenzione per il colore, steso rapidamente attraverso velature successive (l’artista fa uso di una tecnica mista: acrilico e acquerello), mira a tradurre le possibili oscillazioni di un’idea fissa attorno ad un unico centro di interesse. Federica Perazzoli è dotata di una sorprendente facilità di disegno di cui si serve per raggiungere quella pulizia formale che, come dichiara l’artista, guida le sue composizioni.
P.G.
Nel 1995, Demetrio Paparoni descriveva il percorso pittorico di Stefano Loria in termini di “Astrazione Ridefinita”. Il progetto creativo dell’artista costituisce in effetti un’illuminante testimonianza degli sviluppi dell’arte astratta tra la fine del XX e l’alba del XXI secolo; astrazione che torna a coniugarsi ad elementi narrativo-figurativi e trova in essi compiutezza e piena giustificazione.
Oggi Loria sceglie di percorrere una via più asciutta e lineare, orientata ad esprimere la necessaria evoluzione della propria personale sensibilità creativa, verso lidi coraggiosamente avanguardistici .
Così la tavola si sostituisce alla tela, decisamente più morbida e flessibile, e suscita sensazioni di massima regolarità e tecnica levigatezza, mentre l’acrilico, chimico e coprente, affianca l’olio attenuandone il calore vitale.
L’impianto delle opere, declinato in molteplici varianti cromatiche e organizzato in differenti accordi compositivi, torna in maniera quasi ossessiva a significare la metodica progettualità dell’artista, mentre una leggera stesura monocroma accoglie inserti dal profilo geometrico, marginali rispetto al centro fisico della composizione, meticolosamente organizzata attorno alle immagini digitali. Proprio queste ultime, ridotte agli angoli delle tavole, costituiscono in realtà il centro ideale delle opere, l’occhio del ciclone creativo; e tutto, dal formato alla dimensione del supporto, alla scelta della gamma cromatica e degli inserti geometrici, ruota attorno ad esse.
V.S.
Pietro Gaglianò e Valentina Sostegni
James Turrell protagonista di una mostra in Arabia Saudita, in attesa della sua prossima, visionaria installazione, scavata nella roccia del…
Una campagna di raccolta fondi sostiene artisti e operatori culturali di Los Angeles che hanno perso case, studi e opere…
Maison Ruinart porta l’arte contemporanea nell’esclusivo resort Joali: Sophie Kitching reinterpreta il packaging dello champagne, richiamando la natura delle Maldive
Dopo 24 anni, il Prix Marcel Duchamp cambia sede: durante i lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou, la mostra dei…
Artista concettuale e pioniere dell’arte multimediale, Tullio Brunone ha da sempre svolto una ricerca artistica rigorosa sullo sviluppo tecnologico e…
Si è spenta oggi Mathelda Balatresi: nata in Liguria nel 1937, napoletana d’adozione, è stata un’artista elegante e potente, dalla…
Visualizza commenti
Per dire la verità quel genere di pittura non mi dispiace. Molto carina anche l'idea di esporre su di una parete tanti piccoli quadri di diverse dimensioni. E sulla parete opposta uno solo di essi su quella specie di cubo appeso. Mi riferisco ai dipinti acquerellati, gli altri non li ho trovati di mio interesse.
Il primo riferimento è andato ad un'altra donna (ma non ricordo il nome) che ha esposto proprio di recente alla Galleria Biagiotti, sempre a Firenze. Credo però che sarà stata più godibile, della stessa, quella da Cannaviello, in quegli spazi enormi...
Sì, certo, anche la Sergio Tossi non è piccola come galleria...
Complimenti alle pittrici.
Ciao
Ho visitato la mostra.
Uhm...
L'unica cosa interessante era una ragazza piuttosto discreta. O almeno così sembrava...
Anatole, tu cerca di portare più rispetto per le persone che neppure conosci. Se invece di farti ubriacare da semplici cose (come appunto dai quadri in questione) e riuscissi a leggere fra le righe...Se il mio primo commento è stato quello, forse un motivo c'era: non trovavo interessante altro che la ragazza presente, che probabilmente era l'artista stessa.
Con ciò non voglio disprezzare del tutto la mostra, come ho scritto nel secondo commento. Era solo una piccola provocazione.
Saluti.
dear blue,
il riferimento di cui parli è maja vukoje. in effetti i risultati si richiamano fra loro, ma è solo una questione di superficie...
cerca di essere un osservatore più attento: guarda un po' di più le opere e meno le belle ragazze,
cordialmente